A Oslo assegnati i riconoscimenti alla giovane pakistana, che combatte da diversi anni per il diritto delle bambine all'istruzione, e all'attivista indiano impegnato contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Per Kailash Satyarthi, il premio «è un onore per tutti quei bambini che soffrono in schiavitù, vittime del lavoro forzato e dei traffici».
Diritti umani
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Al termine dell'Angelus Papa Francesco ha lanciato oggi un appello contro la tortura: «Cari fratelli e sorelle, il 26 giugno prossimo ricorrerà la Giornata delle Nazioni Unite per le vittime della tortura. In questa circostanza ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito i cristiani ad impegnarsi per collaborare alla sua abolizione e sostenere le vittime e i loro familiari. Torturare le persone è un peccato mortale, un peccato molto grave».
“La responsabilità della Santa Sede si esercita in due modi diversi. Il primo è attraverso la competenza esclusiva giuridico-legale che la Santa Sede ha sul territorio dello Stato della Città del Vaticano (Scv) e che esercita come ogni altro Governo.
Nella città di Lucca vivono circa 150 ucraini che sono cristiani greco-cattolici. Padre Volodymyr da alcuni anni è a loro servizio. Oltre che di questa sua attività pastorale, parliamo con lui anche della situazione difficile che sta vivendo il loro paese di origine.
Un'onda di preghiera è partita ieri sera da Samoa e sta attraversando tutto il pianeta da est ad ovest, per lottare insieme contro la fame nel mondo, uno «scandalo mondiale» che coinvolge circa un miliardo di persone, come ha detto Papa Francesco in un videomessaggio di sostegno all'iniziativa.
Dimensione politico-militare, economica e ambientale, dimensione umana: sono i capitoli dell'intervento tenuto da mons. Dominique Mamberti a nome della Santa Sede alla riunione del Consiglio dei ministri dell'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) del 5-6 dicembre a Kiev.
Shahid Mobeen, docente di pensiero e religione islamica alla Pontificia Università Lateranense e fondatore dell’Associazione pakistani cristiani in Italia: «è proprio dell’educazione che ha più bisogno il nostro Paese»
Quello della nuova legge sull'omofobia, in discussione in Parlamento, è un tema molto caldo. Pubblichiamo due tra le lettere ricevute.
«La mancanza di azione a livello globale in favore dei diritti umani sta rendendo il mondo sempre più pericoloso per i rifugiati e i migranti». È questo il messaggio diffuso, a Roma, da Amnesty International in occasione del lancio del suo Rapporto annuale 2013. Un report dettagliato nel quale viene descritta la situazione dei diritti umani in 159 paesi e territori, nel periodo tra gennaio e dicembre 2012.
Nel 2012 sono riprese le esecuzioni in Paesi che da tempo non facevano ricorso alla pena di morte, come Gambia, Giappone, India e Pakistan, con un'allarmante aumento in Iraq. L'uso della pena di morte continua ad essere ristretto a un gruppo isolato di Paesi (soprattutto Cina, Iran, Iraq, Arabia Saudita e Stati Uniti) ma passi avanti verso la sua abolizione sono stati registrati in tutte le regioni del mondo: è quanto emerge dal rapporto su pena di morte ed esecuzioni nel 2012 reso noto oggi da Amnesty international.