Anglicani

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«Comincia una grande avventura fatta di rinascita e, insieme, di disaccordo. La nostra sfida sarà fare i conti con le divisioni e continuare ad amare chi si oppone a questa decisione. Poche istituzioni ci riescono». Con queste parole l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, leader della «Chiesa di Inghilterra», ha salutato il sì del sinodo di York alle donne vescovo.

Nonostante le differenze, cattolici ed anglicani procedono sulla strada del dialogo ecumenico, alla ricerca della piena comunione, e sanno che spesso il peso dell'ambizione limita anche l'annuncio del Vangelo. Lo ha ribadito papa Francesco, incontrando in Vaticano il Primate della Comunione anglicana, il pastore Justin Welby, Arcivescovo di Canterbury. Il Papa ha parlato anche delle comuni preoccupazioni di fronte ai mali che affliggono la famiglia umana ed ha citato l'orrore di fronte alla piaga del traffico di esseri umani e alle diverse forme di schiavitù moderna. In questo vasto campo d'azione, che si presenta in tutta la sua urgenza, sono state avviate significative attività di cooperazione sia in campo ecumenico sia con autorità civili e internazionali.

«Non dimentichiamo le tre p», ha detto Papa Francesco all'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. E l'arcivescovo gli ha chiesto: «Tre p?». «Preghiera, pace e povertà - ha risposto Francesco -. Dobbiamo camminare insieme». E l'arcivescovo ha ripetuto: «Dobbiamo camminare insieme». Si è concluso con questo scambio di battute l'incontro (il secondo dall'inizio del pontificato) tra il leader spirituale della comunione anglicana, l'arcivescovo Welby e Papa Francesco.

Dopo mesi di discussioni, la Chiesa anglicana di Inghilterra ribadisce che secondo «la comprensione cristiana e la dottrina», il matrimonio «è una unione per tutta la vita tra un uomo e una donna» e che nonostante il progresso delle legislazioni di un Paese in materia di unioni e matrimoni gay, questa dottrina «rimane invariata».

«Il voto schiacciante di oggi dimostra il diffuso desiderio della Chiesa di Inghilterra di andare avanti con l'ordinazione delle donne come vescovi e allo stesso tempo permettere a coloro che sono in disaccordo, di stare a proprio agio. C'è molta strada da fare ma possiamo essere cautamente fiduciosi per i buoni progressi». Ha usato parole esultanti ieri sera l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, in una dichiarazione ufficiale diffusa subito dopo l'approvazione da parte del Sinodo generale della chiesa d'Inghilterra dell'ordinazione delle donne vescovo.