Da Bari Papa Francesco e i Patriarchi delle Chiese del Medio Oriente rilanciano un forte appello per la pace. La risposta alle guerre, alla violenza e all'ingiustizia risiede nella rinuncia delle logiche di supremazia e nello sradicamento della miseria. Un monito ai potenti che mentre parlano di pace alimentano sfrenate corse al riarmo
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«L’indifferenza uccide… Vogliamo dare voce a chi non ha voce, a chi può solo inghiottire lacrime, perché il Medio Oriente oggi piange, soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze». Con queste parole di Papa Francesco, si è aperta a Bari, la preghiera ecumenica per la pace in Medio Oriente, sul lungomare di Bari, in largo Giannelli.
Le relazioni tra le Chiese in Ucraina, le trattative in corso tra le Chiese ortodosse e il Patriarcato di Costantinopoli, l'uniatismo sono alcuni dei temi trattati nell'incontro che si è tenuto ieri a Santa Marta tra Papa Francesco e il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk.
«Su di te sia la pace. Cristiani insieme per il Medio Oriente»: è il motto ufficiale della visita di Papa Francesco a Bari per l'Incontro ecumenico di preghiera per la pace in programma il prossimo 7 luglio. Nella città dove sono conservate le reliquie di san Nicola, il Pontefice e i capi di Chiese e comunità cristiane del Medio Oriente rifletteranno e pregheranno sulla situazione drammatica del Medio Oriente.
«I cristiani rimarranno nella regione solo se la pace sarà ristabilita»; «non è possibile immaginare un Medio Oriente senza cristiani»; è necessario «proteggere i diritti di ogni persona e di ogni minoranza» e «proseguire il dialogo interreligioso». Su queste quattro «convinzioni» i Capi delle Chiese e delle comunità cristiane del Medio Oriente rifletteranno a Bari, dove il prossimo 7 luglio Papa Francesco li ha convocati per una Giornata di preghiera per la pace.
Per avere accesso «al cuore di Gesù, c'è un solo requisito: sentirsi bisognosi di guarigione e affidarsi a Lui». Lo ha detto ieri il Papa all'Angelus in piazza San Pietro. Appello per Nicaragua e Siria. Plauso ad Etiopia ed Eritrea per la ripresa del dialogo di pace. L'invito a pregare per il suo pellegrinaggio ecumenico a Bari.
«Una cosa è seguire l'opinione corrente, e un'altra è incontrare Lui e aprirsi al suo mistero: lì si scopre la verità». Lo ha detto Papa Francesco, introducendo la recita dell'Angelus con i pellegrini e i fedeli convenuti in Piazza San Pietro nella solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Ricevendo stamani la delegazione del Patriarcato di Costantinopoli, alla vigilia della festa di San Pietro e Paolo, Papa Francesco ha auspicato che si moltiplichino le opportunità di lavorare e pregare insieme tra cattolici e ortodossi.
La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso oggi il programma della visita del Papa a Bari, in programma il 7 luglio, per venerare le reliquie di San Nicola con i patriarchi ortodossi.
«Benediciamo Dio per i legami spirituali che ci accomunano e che ci incoraggiano a proseguire nell'edificazione vicendevole e nella ricerca comune della pace, dono del Risorto». Così ha esordito, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza sua beatitudine Rastislav, metropolita delle Terre Ceche e della Slovacchia, arcivescovo di Prešov, con il suo seguito».