Stanotte, dopo una lunga malattia, è morto a San Pietroburgo il vicario della Diocesi, il vescovo Tsar's Markell (al secolo German Gennadyevich Vetrov). Aveva 67 anni. Il vescovo russo-ortodosso era molto legato alla Toscana che aveva visitato più volte stringendo una lunga amicizia con Pino Arpioni e poi con tutti i responsabili dell'Opera per la Gioventù «Giorgio La Pira».
Russo-Ortodossi
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La Chiesa Ortodossa Russa della Natività fu fondata alla fine dell’XIX secolo per volontà della comunità russa di Firenze, in un quartiere formatosi nello stesso periodo, distante dal centro storico. Contribuirono alla progettazione e alla realizzazione dell’edificio artisti russi e fiorentini, il risultato fu una chiesa in stile ecclettico, dal sapore esotico, con esuberanze ornamentali e coloristiche. L’edificio, secondo il tipo delle chiese russe settentrionali, si sviluppa su due piani: la chiesa inferiore più fresca, usata in estate, e quella superiore usata in inverno. L’esterno è caratterizzato da tre brillanti e colorate cupolette a cipolla, l’intero è ricco di icone, arredi e affreschi variopinti, dove le immagini sacre si mischiano sapientemente a decorazioni di carattere floreale e ad arabeschi orientaleggianti.
Il metropolita Hilarion di Volokolamsk, capo del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, spiega al Sir le ragioni che hanno portato la Chiesa Russa-Ortodossa a interrompere la comunione con il Patriarcato di Costantinopoli.
È «scisma» tra il Patriarcato di Mosca e il Patriarcato di Costantinopoli. Il metropolita russo Hilarion è durissimo sulle responsabilità di chi ha portato il mondo ortodosso a questa situazione e in un'intervista al Sir e a inBlu annuncia lo stop ad ogni forma di dialogo con il Patriarcato ecumenico.
I membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa hanno deciso di rompere la «comunione eucaristica» con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. La decisione è contenuta in una Dichiarazione adottata oggi a Minsk, in Bielorussia, dove si è riunito il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, ed è stata presa in seguito all'annuncio dato l'11 ottobre scorso dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli di concedere l'autocefalia alla Chiesa ortodossa ucraina.
Il Patriarcato ecumenico dice sì alla concessione di autocefalia (indipendenza) della Chiesa ucraina. Durissime le prime reazioni di Mosca che parla di «una decisione catastrofica per tutto il mondo ortodosso». Esulta invece il presidente ucraino Petro Poroshenko: il via libera di Costantinopoli «ha finalmente dissipato le illusioni imperiali e le fantasie scioviniste di Mosca».
È molto dura la reazione del Patriarcato di Mosca alla decisione di Bartolomeo I di nominare due gerarchi in Ucraina. «La Chiesa ortodossa russa non accetterà questa decisione. Dovremo pertanto interrompere la comunione con Costantinopoli, e quindi Costantinopoli non avrà più i diritti per rivendicare la sua leadership nel mondo ortodosso».
La decisione è «nell’ambito dei preparativi per la concessione dell’autocefalia alla Chiesa ortodossa in Ucraina». Metropolita Emmanuel al Sir, Bartolomeo «determinato a vedere risolta la divisione degli ortodossi ucraini»
Un abbraccio fraterno poi il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo sono entrati nella Sala del trono del Fanar e ha avuto inizio l’incontro. Alla riunione hanno partecipato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, e i membri del Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli.
Intervista dei media Cei al metropolita Hilarion, numero due del Patriarcato di Mosca, al termine della Giornata di preghiera per la pace in Medio Oriente. «Se vogliamo salvare i cristiani, se vogliamo che il cristianesimo non venga cancellato dalla cartina geografica del Medio Oriente, dobbiamo agire velocemente»