Matrimonio

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«Qual è il fondamento del matrimonio civile? Perché sposarsi oggi? Quali sono le differenze tra un matrimonio civile e una convivenza? Il matrimonio civile ha ancora un rilievo pubblico o si è privatizzato?». Sono le domande alle quali ha cercato di rispondere il convegno «Nuove tensioni nel Matrimonio civile», organizzato dall’Unione giuristi cattolici italiani (Ugci) il 23 gennaio, presso la sala del Gonfalone del Consiglio regionale della Toscana.

A dieci anni dall’istruzione della Dignitas Connubii, nata per la trattazione delle cause di nullità di matrimonio nei tribunali diocesani e interdiocesani, Papa Francesco ha ricevuto i partecipanti al convegno internazionale che si è tenuto alla Pontificia università Gregoriana. Una presenza numerosa, afferma, che è la risposta generosa “alle sollecitazioni che ogni autentico ministro dei tribunali della Chiesa sente per il bene delle anime”. Francesco evidenzia l’importanza della Dignitas connubii, “un vademecum che prende realmente per mano i ministri dei tribunali in ordine ad uno svolgimento del processo che sia sicuro e celere insieme”.

L’Istruzione «Dignitas connubii» è «un modesto ma utile vademecum che prende realmente per mano i ministri dei tribunali in ordine ad uno svolgimento del processo che sia sicuro e celere insieme». Lo ha detto oggi Papa Francesco ai partecipanti al Congresso internazionale nel X anniversario della pubblicazione dell’Istruzione «Dignitas connubii», per la trattazione delle cause di nullità di matrimonio nei tribunali diocesani e interdiocesani, promosso dalla Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana. 

In un contesto di “mondanità spirituale”, nella quale per molti la fede è priva del suo valore di orientamento e normativo, l’intenzione matrimoniale può essere viziata da un “errore determinante la volontà”. Lo ha sottolineato Papa Francesco ricevendo giudici e avvocati del Tribunale apostolico della Rota Romana, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Riflettendo sul contesto umano e culturale in cui si forma l’intenzione matrimoniale, il Papa ha ricordato che in una società secolarizzata “l’abbandono di una prospettiva di fede sfocia inesorabilmente in una falsa conoscenza del matrimonio”, con conseguenze anche nella maturazione della volontà di sposarsi.

Bisogna “snellire le procedure” nelle cause di nullità matrimoniale, secondo un criterio di “giustizia” e di “carità”, perché “c’è tanta gente che ha bisogno di una parola della Chiesa sulla sua situazione, per il sì e per il no, ma che sia giusta”. Così Papa Francesco, ricevendo i partecipanti al corso di prassi canonica super rato promosso dal Tribunale della Rota Romana. Prima dell’udienza generale, in aula Paolo VI, il Pontefice ha ricordato poi il recente Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, precisando che nel corso dell’assise sono stati trattati anche questi temi, ai quali la Chiesa deve rispondere con gratuità.