Fisc

Ultimi contenuti per il percorso 'Fisc'

«Il mondo editoriale cooperativo e non profit potrebbe chiudere i battenti entro pochi giorni». È la denuncia che si legge nel comunicato unitario di Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), Alleanza delle cooperative italiane settore Comunicazione, Mediacoop, Federazione italiana liberi editori, Articolo 21.info e Cgil Slc.

Solo pochi giorni fa si è appreso che il governo Renzi non sarebbe in grado di quantificare l'ammontare del Fondo per l'editoria da cui attingere per i contributi 2013, da distribuire tra poco più di un mese. Non è possibile che a fine anno l'esecutivo dica ai diretti interessati: sapete, non sappiamo se avremo fondi per voi. E noi saremmo la casta? Ecco l'intervento del presidente nazionale della Fisc (settimanali cattolici).

Un africano chiamato negro, un arabo chiamato terrorista, una donna rom chiamata ladra, un ragazzo chiamato ciccione. I volti sono squarciati e frantumati da queste parole, usate come se fossero armi. Sono le immagini forti usate nella Campagna «Anche le parole possono uccidere» promossa da Famiglia Cristiana, Avvenire, Fisc, agenzia Armando Testa contro ogni tipo di discriminazione, con l'hashtag concept #migliorisipuò.

Audizione oggi in Commissione cultura della Camera. Il presidente nazionale della Fisc Francesco Zanotti: «Ne abbiamo portato un pacco e li abbiamo messi sui tavoli. Hanno potuto constatare che si tratta di giornali “veri”». Spiegate le ragioni di democrazia e pluralismo che giustificano il rispristino del Fondo per l'editoria.

«Ai parlamentari della Settima Commissione Cultura della Camera abbiamo presentato i giornali diocesani che prendono i contributi per l'editoria. Hanno potuto constatare che si tratta di giornali ‘veri'. C'è stato ascolto e, mi è parso, anche il desiderio di confrontarsi»: così Francesco Zanotti, presidente nazionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), sintetizza al Sir l'esito dell'audizione parlamentare di questa mattina.

La provocazione del presidente Francesco Zanotti: «Quasi non ci sono più lacrime per piangere e ci domandiamo se nei confronti della stampa locale in genere, qualcuno voglia la nostra morte¨. La proposta: «Per evitare di dover assistere a chiusure di testate, chiediamo che anche nei nostri confronti si porti il taglio dei contributi al 30%, così da lasciare un po' di respiro ai giornali diocesani».

Meno 22% le vendite in edicola negli ultimi cinque anni, meno 50% la pubblicità, 3000 posti di lavoro persi nelle redazioni delle testate maggiori, 1000 in quelle dei giornali più piccoli e dei territori: questa la situazione dell'informazione italiana descritta nell'incontro avvenuto oggi presso la Camera dei Deputati, promosso da Fisc (settimanali cattolici), File (liberi editori), Mediacoop (coop di giornalisti), Fnsi (sindacato giornalisti), Uspi (stampa periodica), Articolo21 e altre.

“Il tema dei contributi pubblici all’editoria coinvolge l’opinione pubblica che considera oggi questo sostegno da parte dello Stato all’informazione come un regalo, come un privilegio a una casta. Invece, la nostra è una battaglia di libertà, di pluralismo dell’informazione. Ci batteremo finché avremo un filo di voce, finché potremo respirare perché il nostro sistema ha bisogno delle voci del territorio, di voci libere che in Italia dicano la loro opinione e facciano sentire le loro idee ovunque nel Paese, su base nazionale e su base territoriale. Il pluralismo dell’informazione va sostenuto. In questo la Fisc si batte da tempo e continuerà a farlo”.

In Italia è in dirittura d'arrivo alla VII Commissione della Camera dei Deputati, nel disinteresse quasi generalizzato, una proposta di legge che prevede l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria. Sicuri che sia un bene per la vita democratica? Da tempo la Fisc si batte contro gli sprechi e invoca rigore nella distribuzione delle risorse pubbliche, ma...