L’Italia è un Paese «perdonista», in cui però è in «netta diminuzione» la tendenza a voler aiutare i bisognosi. È quanto emerge dalla ricerca su «Gli italiani e la misericordia», una sorta di «bilancio laico» del Giubileo appena trascorso, curato dal Censis e presentato oggi a Roma.
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«Restituire dignità alla misericordia, ridandole il posto di cuore pulsante». È questa la sfida vinta dal Giubileo. Quella da vincere, invece, è «farla diventare cultura», come raccomanda Francesco nella «Misericordia et misera», la lettera apostolica a chiusura dell’Anno santo straordinario della misericordia.
Papa Francesco nella «Misericordia et misera» spinge il piede sulla soglia dei cuori di coloro ai quali scrive, come si fa quando si tenta di impedire che la porta si chiuda bruscamente a causa di un’improvvisa folata di vento. Chi è stato «misericordiato», scrive il Santo Padre, deve diventare a sua volta «strumento di misericordia».
Con un video di presentazione, il Copercom avvia una riflessione collettiva, a più voci, sulla misericordia al termine del Giubileo «per dare un ‘dopo’ a questa straordinaria esperienza di Chiesa e di popolo». Al video di lancio seguiranno le testimonianze di chiunque sia disponibile a mettersi in gioco, attraverso altrettanti filmati.
La chiusura della Porta della Misericordia nella cattedrale di Arezzo, ieri, ha coinciso con l'indizione del Sinodo diocesano da parte del vescovo, mons. Riccardo Fontana.
Presentando oggi la lettera apostolica del Papa, mons. Rino Fisichella ha anche comunicato i numeri di questo anno santo: «Hanno partecipato al Giubileo qui in Roma 21.292.926 pellegrini, provenienti da 156 Paesi di tutto il mondo».
Il testo integrale della Lettera apostolica di Papa Francesco «Misericordia et misera» firmata il 20 novembre 2016 in occasione della chiusura dell'Anno santo della Misericordia.
«Misericordia et misera sono le due parole che sant’Agostino utilizza per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera». Comincia con queste parole la lettera apostolica del Papa a chiusura dell’anno giubilare (testo integrale), in cui Francesco definisce la pagina evangelica in questione «icona di quanto abbiamo celebrato nell’Anno Santo, un tempo ricco di misericordia, la quale chiede di essere ancora celebrata e vissuta nelle nostre comunità».
«La Chiesa come istituzione la facciamo noi, ognuno di noi; la comunità siamo noi. Il nemico più grande di Dio è il denaro» A dichiararlo è il Papa, nella lunga intervista (40 minuti) rilasciata a Tv2000 e InBlu Radio, trasmessa ieri sera.
All'Angelus, dopo la Messa di chiusura celebrata in piazza San Pietro, Papa Francesco ha ringraziato quanti hanno reso possibile questo Giubileo e ha firmato la sua lettera apostolica «Misericordia et misera».