Un milione di persone ha preso parte, domenica mattina alla Messa con Papa Francesco al Campo diocesano di Soamandrakizay, alla periferia di Antananarivo. Nell'omelia (testo integrale) Francesco ha esortato a non chiudersi nel proprio «piccolo mondo», nel proprio clan o nelle ingannevoli sicurezze del denaro e del potere, ma aprirsi agli altri per gustare la vita nuova.
Corruzione
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«Lottare con forza e determinazione contro tutte le forme endemiche di corruzione e di speculazione che accrescono la disparità sociale e ad affrontare le situazioni di grande precarietà e di esclusione che generano sempre condizioni di povertà disumana». È l’appello lanciato dal Papa nel primo discorso (testo integrale) pronunciato in Madagascar, nel palazzo presidenziale di Antananarivo, subito dopo la visita di cortesia al presidente della Repubblica, Andry Rajoelina.
«Dopo oltre cinque anni, sento che un ciclo si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell'Anac e del suo ruolo». Lo ha scritto Raffaele Cantone, fino ad oggi alla guida dell'Autorità nazionale anticorruzione, in una lettera nella quale annuncia il suo addio all'Anac indicandone le ragioni.
Lunedì 18 marzo Papa Francesco ha ricevuto i magistrati ed il personale amministativo della Corte dei Conti. Questo istituto della Repubblica Italiana - ha esordito - incarna una eticità, che è la stessa che soggiace al funzionamento dello Stato, al quale compete, com’è noto, la cura e la promozione del bene comune della società.
Come si comportano gli italiani di fronte a fenomeni di corruzione, evasione fiscale, voto di scambio, ricerca di raccomandazioni? Lo ha indagato l'Ista che ha pubblicato oggi un report su «Senso civico: atteggiamenti e comportamenti dei cittadini nella vita quotidiana».
Nel discorso ai magistrati della Corte dei Conti, ricevuti stamani in udienza nell'Aula Paolo VI, Papa Francesco ha sottolineato che la corruzione è una piaga che impoverisce tutti ed esortato gli amministratori pubblici ad operare con trasparenza e onestà.
L'Italia si piazza al 53° posto nel mondo nell'Indice di percezione della corruzione 2018 (Cpi) pubblicato oggi da Transparency International. Con un punteggio di 52 (in una scala da 0 - «altamente corrotto» a 100 - «per niente corrotto») e due punti in più rispetto all'anno precedente, spiega una nota, «si conferma il trend in lenta crescita del nostro Paese nella classifica globale e in quella europea, dove ci stiamo gradualmente allontanando dagli ultimi posti».
L'Italia è il Paese Ocse con la più alta percezione di corruzione. Ma è proprio così? Una ricerca di Eurispes, presentata oggi a Roma, mette in evidenza la necessità di costruire indicatori validi ed efficaci per descrivere il fenomeno della corruzione nel nostro paese. Per Raffaele Cantone, la corruzione c'è e grave, ma è minore di quella percepita. La «sindrome del Botswana».
Dedicato alle virtù e ai vizi della politica il messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale della pace (testo integrale). Corruzione, razzismo e xenofobia sono «la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale». «Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza», afferma Francesco.
Nell'ultimo anno i giornali italiani hanno riportato 983 casi di presunta o conclamata corruzione. Enti locali, appalti e sanità i settori più coinvolti. Roma maglia nera con 85 casi. Lo segnala Transparency International Italia, in occasione della Giornata internazionale contro la Corruzione, celebrata ieri.