Situazione complicata in Mali anche per gli aiuti umanitari. Lo conferma al Sir Michel Roy, segretario generale di Caritas internationalis.
Profughi
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Un appello per «aprire un corridoio umanitario in un Paese devastato dalla guerra» è stato lanciato oggi dal presidente di Caritas Mali, mons. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako, che ha anche chiesto alla rete mondiale delle Caritas e alla comunità internazionale di «aiutare le vittime del conflitto».
Dopo l'offensiva dei gruppi ribelli e l'intervento militare francese, giunto al quinto giorno di raid aerei, si aggrava la situazione umanitaria in Mali, da mesi teatro di violenze diffuse e massicci spostamenti di popolazione.
Per il direttore di Caritas Giordania «nel 2013 si rischia l'esodo di massa» dalla Siria.
Caritas di Giordania, in cooperazione con quelle di Germania, Danimarca e l'Avsi, sta pianificando una campagna per aiutare migliaia di famiglie siriane dislocate tra Amman e le zone più remote della Giordania.
Aumenta nel 2011 il numero di rifugiati e richiedenti asilo accolti nella rete degli enti locali del Sistema di protezione per richiedenti asilo (Sprar): quasi l'11% in più rispetto al 2010.
Sono oltre 10mila le persone sfollate arrivate negli ultimi giorni nel Centro educativo Don Bosco Ngangi di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, gestito dai salesiani di Don Bosco con il supporto dei volontari della ong Vis - Volontariato internazionale per lo sviluppo. Appello del Vis.
Si è parlato anche della difficile situazione dell'Ilva di Taranto nei lavori del consiglio nazionale di Caritas italiana, tenutosi a Roma dal 26 al 28 novembre.
Comunicato congiunto reso noto oggi, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes sull'accoglienza alle tante persone che hanno raggiunto il nostro Paese a seguito delle rivolte e delle situazioni di guerra in Nord Africa.