La Madonna di Batnaya arriva a Prato. Farà tappa nel santuario di Santa Maria della Pietà, la statua in vetroresina sfregiata e profanata dai miliziani dell’Isis nel 2014, recuperata e poi ricostruita nel giugno scorso che sta girando l’Italia in pellegrinaggio. La Madonna di Batnaya sarà in città da domani, sabato 18, a lunedì 20 settembre, grazie al Comitato Nazarat di Prato, il gruppo che da sei anni si ritrova in preghiera per i cristiani perseguitati ogni venti del mese alle 21 circa davanti alla chiesa della Pietà.
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Durante la messa che celebrerà nello stadio di Erbil, domenica 7 marzo, Papa Francesco benedirà una statua della Vergine Maria vandalizzata dai miliziani dello Stato Islamico durante l’occupazione della Piana di Ninive.
«L’Isis starebbe pianificando attentati con autobomba per colpire le chiese cristiane durante le messe di Natale«: a denunciarlo, in una intervista al Sir, è il vicario episcopale della comunità armeno-cattolica dell’Alta Mesopotamia e della Siria del Nord, padre Antonio Ayvazian.
È stata fatta esplodere l'auto su cui viaggiava padre Ibrahim (Hovsep) Hanna, parroco armeno-cattolico di san Giuseppe, la cattedrale di Qamishli, in Siria, quando è stato freddato, l'11 novembre, insieme con il padre, da due uomini. L'attentato è stato poi rivendicato dall'Isis.
È stata una vera e propria esecuzione quella che ha posto fine, oggi, alla vita di padre Ibrahim (Hovsep) Hanna, parroco armeno-cattolico di san Giuseppe, la cattedrale di Qamishli. Il sacerdote è stato freddato da due uomini insieme a suo padre che era in macchina con lui.
Attacco ieri in Iraq contro militari italiani, 5 feriti gravi il bilancio. La solidarietà delle Istituzioni e dell'Ordinariato militare. L'impegno dei nostri militari a favore «della custodia della persona umana e della pace, a volte pagato con la vita o con gravi ferite e mutilazioni, contribuisca - scrive mons. Marcianò - a sostituire il clima di terrore e odio violento con la logica del rispetto e della carità fraterna». L'attentato ricorda quello accaduto il 12 novembre 2003, a Nassiriya che fece 28 morti, dei quali 19 italiani e nove iracheni.
«Perseguitati più che mai. Focus sulla persecuzione anticristiana tra il 2017 e il 2019»: è il titolo della ricerca della Fondazione di diritto pontificio «Aiuto alla Chiesa che soffre» (Acs), presentata, giovedì 24 ottobre, a Roma, nella basilica di san Bartolomeo all'Isola, il santuario dei nuovi martiri del XX e XXI secolo. Dalla ricerca emerge che «sono quasi 300 milioni i cristiani che vivono in terre di persecuzione».
(Bruxelles) Cessazione immediata delle azioni militari nel nord della Siria; ricerca di una soluzione politica al conflitto; avanti con l'embargo di armi. I ministri degli esteri dell'Unione europea, riuniti a Lussemburgo, hanno emesso una posizione comune sulla Turchia che usa il metodo del bastone e della carota. Il Consiglio Ue anzitutto «esorta nuovamente la Turchia a cessare la sua azione militare unilaterale nella Siria nordorientale e a ritirare le sue forze».
La notizia di queste ore è che alti funzionari dell'intelligente srilankese avrebbero nascosto deliberatamente le informazioni sulla possibilità di un attacco terroristico. «E' un fatto gravissimo - commenta al Sir il cardinale Ranjith -, vuol dire che il massacro poteva essere evitato». Il suo appello alla comunità internazionale: «Non venga a mescolarsi alle politiche nazionali ma rispetti il nostro Paese e le nostre scelte. E ci aiuti dove è necessario».
Dopo due giorni è arrivata la rivendicazione dell'isis per gli attentati contro cristiani e turisti che nel giorno di Pasqua hanno causato 321 morti e 500 feriti nello Sri Lanka. Celebrati dall'arcivescovo di Colombo i funerali di un primo gruppo di vittime. Il cordoglio dei capi cristiani di Gerusalemme.