Incidenti sul lavoro

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La recrudescenza di incidenti sui luoghi di lavoro lascia tutti noi addolorati e mortificati. Ci addolora perché il lavoro è, nel suo valore più profondo, sinonimo di vita; non è solo un fattore economico, non è una merce; nel lavoro l’essere umano realizza una parte di sé, attraverso il lavoro può progettare e costruire il proprio futuro e grazie al lavoro avere di che vivere, per sé e per la propria famiglia, nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente.

Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio indipendente di Bologna, i decessi registrati da inizio anno sono più numerosi rispetto a quelli avvenuti nello stesso periodo del 2017. Oltre 25 sono state le morti sul lavoro nei primi 10 giorni di aprile. Molto si è fatto in questi anni per contrastare l'emergenza ma, nel decennale dell'emanazione del «Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro», continuano ad essere troppe le tragedie che devastano per sempre la vita di persone e famiglie.

I controlli sulle cave fra le Apuane e la Versilia sono quadruplicati. Il piano straordinario della Regione Toscana stilato nel 2016 ha generato risultati significativi l'anno scorso in termini di ispezioni e corsi di formazione a disposizione degli stessi imprenditori. Oggi il governatore, Enrico Rossi, ha presentato il piano operativo per il 2018.

«Non possiamo più tollerare che al porto di Livorno persistano problemi nell'ambito dell'organizzazione della sicurezza dei lavoratori». Lo ha dichiarato oggi il governatore della Toscana, Enrico Rossi, nel corso di una riunione con assessore alla salute, Asl, sindacati, ivigili del fuoco all'indomani del tragico incidente accaduto ieri in cui hanno perso la vita due operai.

Due operai sono morti a Livorno in seguito ad un’esplosione di un serbatoio all’interno del porto industriale. Il serbatoio scoppiato si trova all’interno del deposito costiero della società Neri: è il numero 62 e a quanto si apprende conteneva acetato di metilene. Domani sciopero di 8 ore e fiaccolata a Livorno.

«Nei cantieri del nostro territorio si continua a morire. L'incidente di questa mattina, sul quale è necessario fare luce quanto prima, è l'ennesima tragedia inaccettabile davanti alla quale tutti, nessuno escluso, devono assumersi le proprie responsabilità. Non si può morire sul lavoro!». Lo ha detto Stefano Tesi, responsabile territoriale della Filca di Firenze, commentando l'incidente mortale di Empoli, nel quale è morto un operaio di 46 anni caduto dal tetto di un etichettificio, sul quale stava facendo lavori edili.