«Quello che disturba è che l'Italia sia praticamente telecomandata dalla Francia. Sembra che vengano in Niger per difendere gli interessi francesi, legati all'uranio». A parlare al Sir dalla capitale Niamey è padre Vito Girotto, della Società missioni africane. Tutti i missionari italiani in Niger concordano sulla contrarietà alla missione militare italiana.
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«Pare che verrà ridotto il numero dei militari in Iraq per mandarli in Libia e Niger. Da un’avventura all’altra. Credo sia una scelta folle e insensata. E riapriremo il Parlamento, appena sciolto, per un’altra guerra». Lo afferma don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi, in un’intervista pubblicata oggi da «Avvenire».
Dal cimitero militare di Nettuno, lo scorso 2 novembre, Papa Francesco ha lanciato ancora una volta il suo forte «no» ad ogni guerra. Ne parliamo con Massimo Toschi,ex assessore della Regione Toscana alla cooperazione internazionale, al perdono e alla riconciliazione tra i popoli.
Dieci rose poggiate su alcune delle quasi 8mila tombe del cimitero militare americano di Nettuno e una breve preghiera di raccoglimento, poi il Papa ha celebrato la messa, in occasione del 2 novembre commemorazione dei defunti, per ricordare i tanti giovani uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale. “Migliaia di speranze rotte”: ha detto Francesco nell’omelia a braccio. “Non più la guerra – ha aggiunto – non più questa strage inutile” in un mondo che continua ad essere in conflitto, “in guerra si perde tutto, si distrugge se stessi”.
Un’omelia durata poco meno di dieci minuti e pronunciata interamente a braccio. Dal Cimitero americano di Nettuno, nel giorno in cui la Chiesa commemora i defunti, il Papa ha scandito la sua meditazione sulle letture del giorno scandendola con una serie di : «Non più, Signore!».
Le festività dei santi e dei morti sono un invito ad alzare lo sguardo. E cercare Lassù uno sguardo amico. A ricordare. A offrire e chiedere una preghiera.
In un paese che anche allora non aveva niente di italiano, il 24 ottobre di cento anni fa si consumò la più grande disfatta del nostro esercito, con i soldati in rotta praticamente senza combattere, esasperati dagli aspetti terribili di una guerra infinita.
Il 2 novembre, nel giorno della commemorazione dei defunti, il Papa si recherà in visita al Cimitero americano di Nettuno, dove celebrerà la messa per tutti i caduti delle guerre, alle ore 15.15.
Pax Christi e alcuni vescovi e rappresentanti di movimenti, gruppi, associazioni impegnati nella costruzione della pace hanno indirizzato una lettera aperta al card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e al card. Bassetti per manifestare il disagio della nomina di San Giovanni XXIII «patrono presso Dio dell’Esercito italiano».
«Mi unisco all’appello di monsignor Ricchiuti e trovo come lui irrispettoso coinvolgere Papa Giovanni come patrono delle Forze Armate». Così mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, commenta la proclamazione di san Giovanni XXIII come patrono dell’Esercito.
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