«La Chiesa vuole testimoniare il suo desiderio di continuare a lavorare per il dialogo, la concordia e l’amicizia, nella ferma convinzione che tale evento, senza precedenti nella storia d’Algeria, attirerà un grande segno di fratellanza nel cielo algerino per il mondo intero». Lo scrive Papa Francesco nel messaggio letto, al termine della messa in occasione delle beatificazione dei 19 martiri d’Algeria, dal card. Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e inviato speciale del Papa.
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Nella solennità dell’Immacolata, Papa Francesco all’Angelus ha invitato a dire ogni mattina: «Eccomi, Signore, oggi si compia in me la tua volontà». Dopo la preghiera mariana, ha chiesto di pregare per le vittime della tragedia di Corinaldo e ha ricordato la beatificazione dei 19 martiri d’Algeria «stimolo a costruire insieme un mondo di fraternità e solidarietà».
I diciannove martiri cristiani uccisi in Algeria tra il 1994 e il 1996 saranno proclamati beati sabato 8 dicembre ad Orano, presso il santuario di Notre-Dame di Santa Cruz. Papa Francesco ha nominato il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione dei santi, suo «inviato speciale». Monsignor Paul Desfarges, arcivescovo di Algeri: «È una grande gioia. La Chiesa, beatificando i 19 martiri, ce li ridona come modelli di testimonianza evangelica nel Paese in cui siamo».
Com'è oggi a Bejaia (Algeria) domani sarà a Piombino. Si potrebbe sintetizzare così il significato della visita che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha compiuto al polo alimentare e logistico della multinazionale algerina, accompagnato dal presidente di Cevital, Isaad Rebrab.
In un'intervista a Radio Vaticana, il card. Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, parla della sua visita in Algeria come inviato del Papa per le celebrazioni dei 100 anni della basilica di sant'Agostino ad Annaba.
Si aggrava il bilancio del blitz dell'esercito algerino nell'impianto petrolifero di In Amenas, dove un commando di terroristi di al qaeda aveva preso in ostaggio diverse centinaia di operai e tecnici, sia algerini che stranieri.
Sono ancora sette gli ostaggi stranieri nelle mani dei terroristi islamici che hanno assaltato un impianto del gas in Algeria, a In Amenas.
L'esercito di Algeri ha sferrato ieri un attacco contro il commando di jihadisti, giunti molto probabilmente dalla vicina Libia, che mercoledì scorso a Tiguentourine (40 chilometri da In Amenas, in Algeria) avevano preso in ostaggio un gran numero di tecnici e lavoratori dell'impianto petrolifero gestito dalla British Petroleum, dalla norvegese Statoil e dalla società algerina Sonatrach. Alcune fonti parlano di almeno 35 ostaggi uccisi, di cui almeno sette occidentali (giapponesi, britannici e un francese) oltre ad 11 terroristi.