In Etiopia circa 400.000 persone nella regione del Tigray rischiano la fame e la morte e anche nel resto del Paese la popolazione inizia a fare scorte di grano, a causa della siccità, della carestia e della crisi ucraina. Il racconto di Laura Arici, appena tornata da una missione nel Paese africano
Etiopia
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Mentre proseguono la guerra in Ucraina e gli interventi a sostegno dei profughi, Caritas italiana pone l’accento anche sugli altri conflitti armati in corso nel mondo, spesso ignorati dai più, ma non da chi li subisce sulla propria pelle e da chi cerca di alleviarne le sofferenze.
Sono atterrati questa mattina a Fiumicino, con un volo di linea dell’Ethiopian Airlines proveniente da Addis Abeba, 42 profughi del Corno d’Africa.
“Siamo sconvolti e inorriditi dagli atti di crimini brutali che hanno portato alla morte di 11 persone, di cui nove tigrini, bruciati vivi tra le fiamme il 3 marzo 2022 a Ayisid Kebele”. Lo denuncia Abune Tesfaselassie Medhin, vescovo dell’Eparchia di Adigrat,
L’agenzia Onu World Food Programme (Wfp) ha lanciato l’allarme: le sue operazioni di assistenza alimentare salvavita nel nord dell’Etiopia stanno per interrompersi a causa degli intensi combattimenti che hanno bloccato il passaggio di carburante e cibo.
“Rinnovo il mio appello perché prevalgano concordia e dialogo”
“L’Unicef è estremamente allarmato dalla notizia dell’uccisione di oltre 200 persone, tra cui più di 100 bambini, in attacchi contro famiglie sfollate che si sono rifugiate in una struttura sanitaria e in una scuola nella regione degli Afar (nell’Etiopia settentrionale) giovedì 5 agosto. È riportato che siano state distrutte anche forniture alimentari essenziali in un’area che sta già registrando livelli di emergenza di malnutrizione e insicurezza alimentare”. A denunciare la situazione è il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore.
All’Angelus il Pontefice ricorda la giornata mondiale contro lo sfruttamento minorile celebrata ieri e prega per la popolazione della regione del Tigray, in Etiopia
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, a favore delle popolazioni del Tigray, in Etiopia
“Pur riconoscendo la complessità della situazione politica, chiediamo alla comunità internazionale, e in particolare all’Unione europea, di contribuire attivamente ai negoziati di pace e di facilitare i corridoi umanitari per consentire una fornitura senza ostacoli di assistenza a oltre quattro milioni di persone in urgente necessità”. È quanto chiede in una Dichiarazione il Comitato esecutivo della Conferenza delle Commissioni europee per la Giustizia e la Pace (“Justice & Peace Europe”), in merito alla situazione dell’Etiopia unendo così la sua voce a quella di Papa Francesco che ieri ancora una volta ha lanciato un appello perché “cessino le violenze, sia salvaguardata la vita, in particolare dei civili, e le popolazioni possano ritrovare la pace”.
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