Venerdì scorso, a 24 ore dall'annuncio della instaurazione di un «emirato islamico», circa 2mila persone sono scese nelle strade della città cirenaica per manifestare contro il gruppo fondamentalista. Il vicario apostolico, monsignor Sylvester Magro, conferma che in città c'è ancora una certa libertà di movimento. Intanto si è riunito, in seduta ufficiale, il Parlamento eletto il 25 giugno.
Libia
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L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha espresso oggi "forte preoccupazione" per la sicurezza dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Libia a fronte dell'intensificarsi delle violenze.
«Le sparatorie sono continue, anche intorno al centro della città, e c'è poca libertà di movimento, soprattutto per i cristiani». Padre Amado Baranquel, francescano, parla da Bengasi, dove i fedeli «hanno persino paura di andare in Chiesa, perché temono di essere rapiti».
Diritti umani nel mondo, violenze contro i cristiani, sicurezza delle frontiere, temi economici: sono fra gli argomenti in agenda nel corso della sessione odierna dell’Europarlamento, in cui è subito rimbalzata la notizia del rapimento del premier libico Ali Zeidan.
Per sei mesi, tra Arezzo e Trentino, prenderanno parte all'ormai rodato «metodo Rondine», che fa della convivenza e del dialogo tra le popolazioni in conflitto nel Mediterraneo la chiave del suo progetto formativo. Partecipano professionisti provenienti da Egitto, Libia e Tunisia
Al seminario promosso ad Arezzo dall'Associazione Rondine sulla «Sponda sud del Mediterraneo» è intervenuto Antonio Papisca, ma i veri protagonisti sono stati i giovani.
(Arezzo) - Raccogliendo l‘appello di Papa Francesco, ha chiesto un minuto di silenzio per coloro che hanno tentato il viaggio della speranza senza raggiungere l‘altra sponda, «perché non siano morti inutilmente». Così Franco Vaccari, presidente dell‘Associazione Rondine, ha dato il via al simposio che inaugura la seconda edizione del Corso di alta formazione «Una nuova classe dirigente per la Sponda sud del Mediterraneo» ad Arezzo, che ospita per sei mesi alcuni giovani provenienti da Egitto, Libia e Tunisia.
Un attentato ha preso di mira la chiesa cattolica dell’Immacolata di Bengasi (Libia), nella notte del 17 maggio.
Un sacerdote cattolico ha subito un'aggressione a Tripoli da parte di uomini di una milizia armata. Lo riferiscono all'Agenzia Fides fonti locali secondo le quali il fatto risale a sabato 2 marzo. «La situazione non è buona per i cristiani sia a Tripoli sia a Bengasi» riferiscono alcune fonti.
Ai 13mila profughi giunti in Italia ai tempi della crisi libica e ancora presenti nei nostri centri di accoglienza una buonuscita di 500 euro. Caritas preoccupata per il loro futuro. Intervista Oliviero Forti, responsabile dell'ufficio immigrazione di Caritas italiana.