Il team di Sos Mediterranée pubblica le immagini dell'ultimo soccorso realizzato a bordo della nave Aquarius, mentre è ancora in attesa di un porto di sbarco dopo aver tratto in salvo nei giorni scorsi 58 persone, incluse 17 donne e 18 bambini.
Libia
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«Più di 100 persone, tra cui almeno 20 bambini, sono morte in un naufragio al largo delle coste libiche una settimana fa». Lo denuncia Medici Senza Frontiere (Msf) con una nota in cui si segnala che sarebbe avvenuto tra il 1° e il 2 settembre. I naufraghi hanno avvisato la Guardia Costiera italiana ma i soccorsi sono arrivati tardi.i
A Tripoli è stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Tripoli: lo ha annunciato ieri la Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), in un un tweet pubblicato sull'account ufficiale della Missione. L'accordo mira a «porre fine a tutte le ostilità, proteggere i civili, salvaguardare la proprietà pubblica e privata».
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) esorta oggi le parti in conflitto a Tripoli, in Libia, «a risparmiare i cittadini e le infrastrutture civili e a consentire l'accesso ad aree più sicure a coloro che cercano protezione».
«Ben venga la ricerca di accordi vincolanti a livello continentale, ma intanto le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ ospitalità». È quanto si legge in una nota congiunta firmata da don Luigi Ciotti, presidente di Libera, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, e da don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, sulla situazione della Nave Diciotti con 177 persone a bordo, arrivata ieri sera al porto di Catania ma alla quale non è stato concesso di sbarcare.
La Colazione italiana per i diritti civili interviene sulla situazione dei 177 migranti da giorni a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera italiana che il ministro dell'interno italiano rifiuta di far attraccare in un porto italiano.
La nave della Ong Sos Mediterranée, con il supporto a bordo di Medici senza frontiere, ha lasciato il primo agosto il porto di Marsiglia per recarsi di nuovo nella zona Sar (Search & rescue), ossia le acque internazionali dove avvengono più di frequente i naufragi. A sostegno della sua azione c'è una lettera aperta firmata da oltre 500 personalità di tutta Europa.
(Bruxelles) «La decisione che i porti libici non siano sicuri è una decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo quindi è una valutazione puramente giuridica e sulla quale non c'è decisione politica da prendere». È stato l'Alto Rappresentante dell'Unione europea Federica Mogherini ad affermarlo, parlando ai giornalisti dopo il Consiglio per gli affari esteri a Bruxelles.
«I libici chiedono all'Europa di parlare con una voce unica, con un messaggio univoco che rafforzi il coordinamento di tutti gli sforzi in atto. In accordo con il Primo Ministro, Fayiez Serraj, organizzeremo il prossimo 10 ottobre al Parlamento europeo, a Bruxelles, una giornata di lavoro sulla Libia, insieme all'Alto Rappresentante europeo per la Politica estera, Federica Mogherini». Lo ha dichiarato ieri il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, al termine della sua visita in Libia.
Il 29 giugno, almeno 100 persone sono morte dopo che una barca che trasportava circa 123 rifugiati è affondata al largo della costa di Tajoura in Libia. A darne notizia, aggiornando il bilancio precedentemente comunicato, è l'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in una nota nella quale si dice «profondamente addolorata per l'ultima tragedia avvenuta nel Mar Mediterraneo».