«Boko Haram è ancora in grado di colpire e purtroppo fare molte vittime, ma a differenza di pochi mesi fa, non controlla più città e villaggi» dice all’Agenzia Fides p. Patrick Tor Alumuku, direttore delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Abuja.
Nigeria
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Cifre impressionanti: 5mila dei 125mila fedeli cattolici sono stati uccisi dagli estremisti e 100mila sono dovuti fuggire. Monsignor Lucius Ugorji, vescovo di Umuahia e presidente di Caritas Nigeria, spiega che la povertà e la mancanza di educazione sono «terreno fertile per un indottrinamento di massa all'Islam radicale, per poi mandare i giovani a combattere contro il resto del Paese»
«Speriamo che sia davvero l'inizio della fine di Boko Haram». Così monsignor Oliver Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri, commenta ad Acs (Aiuto alla Chiesa che soffre) l'attuale situazione in Nigeria, dove nelle ultime settimane la setta islamista sembra aver subito una battuta d'arresto.
Nell’ultimo anno si sono avuti episodi di persecuzione contro i cristiani in molte parti del mondo, ma gli attacchi nei loro confronti sono stati particolarmente violenti e massicci da parte delle bande del cosiddetto califfato arabo o di organizzazioni terroristiche più o meno affiliate in Iraq, in Siria, in Nigeria e infine in Kenya.
«Molte delle almeno 2000 donne e bambine rapite da Boko haram dal 2014 sono state ridotte in schiavitù sessuale e addestrate a combattere». Lo sostiene Amnesty International nel rapporto pubblicato in occasione del primo anniversario del rapimento delle ragazze della scuola di Chibok.
Abuja (Agenzia Fides) - «Possono distruggere le nostre strutture, ma non la nostra fede. La nostra fede è energica e viva... nella persecuzione siamo purificati» ha affermato mons. Oliver Dashe Doeme, Vescovo di Maiduguri (nel nord-est della Nigeria), che ha visitato gli sfollati ritornati nei villaggi appena liberati dalla presenza di Boko Haram, dalle truppe di Nigeria, Niger, Camerun e Ciad.
È l’orgoglio ad alimentare guerre e violenze. Ad esso il cristiano deve contrapporre il «coraggio umile» del perdono e della pace. Questo il messaggio di Pasqua di Papa Francesco che dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana ha impartito la tradizionale benedizione «Urbi et Orbi» (testo integrale).
Il testo del messaggio di Papa Francesco prima della benedizione «Urbi et orbi», in occasione della Pasqua 2015.
L'ex generale Buhari ha battuto nettamente il presidente uscente Jonathan. Ha pesato la sua reputazione di decisionista, ma ora dovrà evitare le divisioni, facendo si che si avveri l'appello del Comitato nazionale per la pace affinché «a vincere sia il Paese». È la prima volta dal 1999, data del ritorno della democrazia, che un capo di Stato in carica viene sconfitto dal candidato dell'opposizione.
Boko Haram ha colpito la Nigeria anche nei giorni di un'elezione presidenziale complicata da problemi tecnici, con il voto avvenuto anche domenica in qualche centinaio di sezioni. Le violenze nel nordest - con una quarantina di morti - non hanno però fermato le operazioni di voto.