Senegal

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All'udienza generale di oggi in piazza San Pietro hanno partecipato anche 16 giovani musulmani da Mali, Gambia, Nigeria, Guinea, Senegal, Niger. Studiano l'italiano a Firenze in una scuola di lingua ed intercultura per migranti e hanno voluto incontrare di nuovo Papa Francesco. Due anni fa li aveva fatti salire a sorpresa sul palco

«Quest’anno abbiamo voluto festeggiare il 19 marzo con un progetto speciale: una chiesa dedicata a san Giuseppe sarà costruita a Vélingara, nella diocesi di Kolda, nel Sud del Senegal». A dichiararlo è Alessandro Monteduro, direttore di «Aiuto alla Chiesa che soffre» Italia, associazione che, ogni anno, «finanzia la costruzione o la ricostruzione di circa 2000 tra chiese, cappelle, seminari, centri pastorali ed altri edifici religiosi».

Sono quaranta donne. Vivono in Senegal, nel piccolo villaggio di Ndoffane, a 30 chilometri dal porto fluviale di Kaolack. Sono madri di famiglia, mogli ma soprattutto «femministe» cattoliche col desiderio di rendersi autonome economicamente ed essere davvero utili alla parrocchia di Laghem, dove dal 1956 operano i missionari del Sacro Cuore. E così il «Movimento delle donne cattoliche di Ndoffane», di cui fanno parte, ha avuto l’idea di allevare polli nel piccolo villaggio tutto deserto e polvere, lungo la strada per Dakar. 

Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica del Senegal, Macky Sall, e nel corso dei colloqui, sono state rilevate le cordiali relazioni esistenti tra la Santa Sede e il Senegal, sottolineando, tra l’altro, l’importante contributo che la Chiesa offre nei settori dell’educazione e della sanità, oltre al generoso e apprezzato impegno a favore della pace e della riconciliazione nazionale.
Infine, non è mancato uno scambio di vedute su alcuni temi di interesse internazionale, con particolare riferimento alle attuali situazioni di crisi nella Regione.

Vi incoraggio a perseverare nella reciproca accoglienza, senza scoraggiarsi davanti alle difficoltà, perché lo Spirito di Cristo vi unisce e vi infonde coraggio per annunciare il Vangelo. E’ l’incoraggiamento che Papa Francesco ha rivolto ai vescovi della Conferenza episcopale di Senegal, Capoverde, Mauritania e Guinea-Bissau, in occasione della loro visita “ad Limina Apostolorum”. Nel discorso consegnato, il Pontefice ha invitato i presuli a vivere la fede nel quotidiano, senza cedere alle tante tentazioni delle società contemporanee. Di qui, l’attenzione alla formazione dei sacerdoti, dei laici e alla pastorale familiare.