Un Paese che vive una complessa crisi etica, economica, sociale e politica complessa e sistemica, accentuata dalla pandemia, che “ha smascherato la disuguaglianza strutturale radicata nella società brasiliana”. È una forte denuncia, quella che arriva dalla Conferenza nazionale dei vescovi dei Brasile, che ieri, a conclusione della prima fase (vissuta in modalità virtuale) della propria annuale assemblea plenaria (la seconda fase sarà vissuta, in presenza, nel prossimo agosto) ha diffuso un messaggio al Popolo di Dio, firmato dalla presidenza dell’organismo.
Brasile
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Sabato 2 aprile alle ore 17 - SS. Annunziata - Cappella del Capitolo ( Cancello sul lato lungo del Chiostro Grande). Ingresso Libero
“Politica non ha a che fare con solenne momento di raccoglimento”
“Da un mese siamo alle prese con la nuova mutazione del virus. Se dopo il picco di giugno, con 40 pazienti Covid ricoverati al giorno, quello di 62 ricoverati di settembre era sembrato alto, in questi giorni si continua a battere ogni record e si è a 154, con 6 morti in solo un giorno. E il sistema sanitario è collassato in tutta la regione”.
Don Marco Paglicci, prete fiorentino a Salvador Bahia, racconta paradossi e contraddizioni di uno dei paesi in questo momento più colpiti dalla pandemia. Ha scritto per Toscana Oggi questa «lettera a Gesù» in cui racconta paradossi e contraddizioni di una popolazione che non rinuncia ad affrontare una situazione difficile «con coraggio e col sorriso».
La brasiliana Gilvania Ferreira e il venezuelano Jarvaz Ruiz, che rappresentano i movimenti popolari della regione amazzonica, e lo spagnolo Charo Castelló, membro del comitato organizzatore degli Incontri mondiali dei movimenti popolari in dialogo con Pbrasileapa Francesco, hanno consegnato un documento - il Pronunciamento di Guararema - al card. Pedro Barreto, presidente delegato dell'Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per la regione panamazzonica.
Il presidente del Brasile Bolsonaro considera «un problema interno» l’Amazzonia che brucia e che è deforestata al ritmo di due campi di calcio al minuto ci impone il problema di difendere l’ossigeno che respiriamo anche contro la negligenza di un governo e il cinismo di pochi grandi predatori. Che fare?
Commentando il Vangelo della domenica, Papa Francesco, ieri all'Angelus in piazza San Pietro, ha ricordato come non ci sia «numero chiuso» in Paradiso, ma occorre entrare dal «passaggio giusto». Al termine ha espresso la sua preoccupazione per gli incendi in Amazzonia.
«Assurdi incendi» nell’ambito di «criminose depredazioni in corso in Amazzonia». Così la presidenza della Conferenza dei vescovi del Brasile (Cnbb) prende posizione sui fuochi che stanno uccidendo vastissime zone della foresta, in una nota diffusa ieri, intitolata «Alzare la voce per l’Amazzonia».
«Il Governo Bolsonaro vuole attaccare le organizzazioni non governative, ma soprattutto cerca di attaccare la Chiesa dentro al tema del conflitto agrario». Lo sostiene Márcia Oliveira, docente di Sociologia all’Università Federale di Roraima (Ufrr), componente della Giunta della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) e perito in vista dell’imminente Sinodo dell’Amazzonia, interpellata dal Sir sugli incendi che stanno distruggendo vaste zone della foresta amazzonica.