Già grave il bilancio degli scontri iniziati venerdì scorso in varie città del Cile per le proteste contro l'aumento dei prezzi di alcuni servizi deciso dal governo. Coprifuoco e carramati per le strade. I vescovi invitano al dialogo.
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È durato solo pochi giorni l'accordo quadro di collaborazione raggiunto dalla Conferenza episcopale cilena (Cech) con la Procura nazionale. Dopo le proteste delle vittime e dei loro familiari La Procura ha deciso di privare di ogni effetto l'accorso.
A conclusione della 118ª assemblea plenaria a Punta de Tralca, caratterizzata da un dibattito aperto a diversi laici e religiosi, la Conferenza episcopale cilena (Cech) ha diffuso ieri un comunicato sui lavori di questi giorni, incentrati soprattutto sulle risposte in seguito agli scandali emersi e alle scelte per prevenire gli abusi in ambito ecclesiale. Ma non mancano prese di posizione su altri temi d’attualità.
«Condividere con il Papa qual è stata l'evoluzione della situazione che la Chiesa in Cile ha vissuto dalla sua visita al presente, nonché le prospettive future». Così il segretario generale della Conferenza episcopale cilena, mons. Luis Fernando Ramos Pérez, amministratore apostolico «sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis» di Rancagua e segretario generale della Conferenza episcopale del Cile.
Il Papa ha dimesso dallo stato clericale Francisco José Cox Huneeus, arcivescovo emerito di La Serena e membro dell’Istituto dei Padri di Schoenstatt, e Marco Antonio Órdenes Fernández, vescovo emerito di Iquique. I vescovi del Comitato permanente esprimono alle vittime e alle loro famiglie e comunità «perdono a nome dei vescovi e della Chiesa».
Papa Francesco ha firmato il decreto di dimissione dallo stato clericale del sacerdote cileno Fernando Karadima Fariña, responsabile di numerosi abusi. Burke, «il Papa sta agendo come pastore e padre». Scelta «eccezionale» dopo «danno eccezionale».
Il Papa ha accettato la rinuncia di due vescovi cileni e ha nominato al loro posto due amministratori apostolici. Ne dà notizia oggi la Sala Stampa della Santa Sede.
Papa Francesco ha ricevuto ieri mattina nella residenza Domus Santae Martae mons. Juan Ignacio González, vescovo di San Bernardo (Cile), e Ana María Celis Brunet, presidente del Consiglio nazionale cileno di prevenzione di abusi e accompagnamento delle vittime.
«Impressionato per il lavoro di riflessione, discernimento e scelta che avete fatto. Che il Signore ricompensi adeguatamente questo sforzo comunitario pastorale». Lo scrive Papa Francesco al presidente della Conferenza episcopale cilena (Cech), mons. Santiago Silva Retamales, in una lettera che porta la data del 5 agosto, ed è stata diffusa ieri sul sito della Conferenza episcopale cilena.
Nell’assemblea plenaria straordinaria i vescovi cileni ribadiscono gli impegni presi con il Papa di massima trasparenza e piena collaborazione con l’autorità giudiziaria sul fronte degli abusi commessi da ecclesiastici. Una donna a capo del Consiglio nazionale di prevenzione abusi.
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