La Caritas messicana ha emesso, nelle prima ore del mattino (ora locale) e dopo un intenso lavoro notturno, un secondo bollettino sulla situazione a quasi 72 ore dal terremoto di 7.1 gradi della scala Richter, che ha colpito il Messico centrale e in particolare Città del Messico e gli stati di Puebla, Morelos, Guerrero, México, Tlaxcala, Oaxaca e Veracruz. Secondo i dati ufficiali, le vittime finora accertate sono 251, i feriti 476, più di 15mila le case distrutte.
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«Un profondo appello alla speranza». È quello rivolto dalla Conferenza episcopale messicana (Cem) in un nuovo comunicato, firmato dal card. José Francisco Robles Ortega, presidente della Cem e arcivescovo di Guadalajara, e dal segretario generale della Cem, mons. Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey.
È iniziata in Messico (ora locale) la seconda notte dopo il forte terremoto che ha colpito Città del Messico, a 120 chilometri dell’epicentro e gli stati di Morelos, Puebla, México, Tlaxcala e Guerrero e Oaxaca. Secondo il più recente bollettino emesso dalla Caritas messicana nel pomeriggio di ieri (in serata in Italia) il bilancio provvisorio delle vittime è di 248: di queste, 117 a Città del Messico, 72 nel Morelos, 43 nello stato di Puebla (7 nella capitale), 12 nello stato di México, tre nel Guerrero e uno in Oaxaca.
Caritas italiana rinnova oggi la sua vicinanza e solidarietà alla Chiesa e Caritas messicana colpite dal terremoto di ieri. In collegamento con la rete internazionale sta predisponendo interventi e risposte concrete ai bisogni più urgenti, parte di un piano complessivo di emergenza.
La Chiesa messicana è allertata per portare aiuti alle persone colpite dal terremoto di ieri, di magnitudo 7,1, con oltre 200 vittime di cui metà nella capitale Città del Messico.
Per «educare alla speranza», il Papa ha tenuto oggi in piazza San Pietro una catechesi tutta infarcita di imperativi gentili: per questo, ha spiegato ai fedeli, ha scelto di rivolgersi a ciascuno di loro con il «tu», «immaginando di parlare a un giovane, o a qualsiasi persona aperta ad imparare». La preghiera per le vittime del terremoto in Messico.
«Ci uniamo al dolore per le vittime del sisma, accaduto oggi, 19 settembre, in varie località del nostro Paese e principalmente negli stati di Morelos, Tlaxcala, Puebla, Guerrero, Oaxaca, México e Città del Messico». Lo si legge nel comunicato della Conferenza episcopale messicana, diffuso dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito il Messico nella tarda mattinata (ora locale, in Italia sera).
È di 248 vittime e di numerosi dispersi il bilancio provvisorio del forte terremoto che si è verificato ieri in tarda mattinata in Messico (in serata ora italiana). In questo momento, quando in Messico è ormai notte, i soccorsi proseguono in una situazione di grande paura e concitazione.
È già salito a 61 il bilancio ancora provvisorio dei morti nel terremoto di 8,2 gradi Richter in Messico, secondo quanto dichiarato dal presidente Enrique Pena Nieto. 45 hanno perso la vita a Oaxaca (delle quali 36 nella città di Juchitan), 12 nel Chiapas e 4 a Tabasco. Il presidente ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in onore delle vittime del terremoto e ha ribadito l'appello alla popolazione a «stare all'erta» per l'eventualità di una nuova forte replica.
Sale il numero delle vittime del forte terremoto in Messico, dove tuttora resta attiva l’allerta tsunami. Le prime provvisorie notizie parlavano di sei vittime, ma il bilancio al momento è già arrivato a 15 vittime.