La Commissione Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Managua è intervenuta nella prima domenica di Quaresima con una nota ispirata al Messaggio del Papa, ma incentrata sulla grave situazione che vive il Paese.
Nicaragua
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Ernesto Cardenal era stato ministro della Cultura e della pubblica istruzione negli anni Ottanta. Negli ultimi anni aveva preso le distanze da Daniel Ortega
«Nell'imminenza delle celebrazioni in onore dell'Immacolata concezione di Maria e della nascita del nostro Signore Gesù Cristo, principe della pace, esprimiamo il nostro ardente anelito di vivere una pace autentica». Lo scrive la Commissione Giustizia e pace dell'arcidiocesi di Managua, criticando la strumentalizzazione di espressioni e segni cristiani messa in atto anche in questi giorni dal potere politico.
Gruppi violenti legati al regime di Daniele Ortega nel pomeriggio di ieri hanno preso il controllo e profanato la cattedrale metropolitana di Managua, dove 12 mamme di prigionieri politici hanno iniziato uno sciopero della fame.
La Conferenza dei provinciali dei gesuiti dell'America Latina e del Caribe (Cpal) ha denunciato la repressione in atto in Nicaragua da parte degli agenti del regime Ortega-Murillo a partire dal 18 aprile 2018.
Ha lasciato ieri il Nicaragua il vescovo ausiliare di Managua, mons. José Silvio Báez, al quale il Papa ha chiesto di «spostarsi a Roma per un periodo prolungato di tempo», pur mantenendo il suo incarico.
Nel messaggio pasquale e la benedizione «Urbi et Orbi» dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, Papa Francesco ha passato in rassegna le situazioni di crisi nel mondo: dal Medio Oriente ai Paesi africani, dagli Stati del continente americano che vivono difficili situazioni politiche ed economiche al proliferare delle armi, senza dimenticare i poveri e gli emarginati.
Spari, bombe lacrimogene fin dentro la cattedrale di Managua. Così la polizia nicaraguense ha represso ieri pomeriggio (ora locale) la protesta di alcuni giovani che si è levata alla fine della Via Crucis presieduta dall’arcivescovo, card. Leopoldo Brenes.
«Tutti noi abbiamo bisogno di convertirci, di fare un passo avanti, e la pazienza di Dio, la misericordia, ci accompagna in questo». Lo ha detto il Papa, durante l'Angelus di ieri, in cui ha commentato la parabola del fico sterile, al centro della terza domenica di Quaresima. Appello per la situazione del Nicaragua e un pensiero alle vittime di attentati in Nigeria e Mali.
I vescovi del Nicaragua non saranno presenti al tavolo del Dialogo nazionale, ripreso nei giorni scorsi.
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