«Sono convinto che i gravi problemi del Venezuela si possono risolvere se c’è la volontà di costruire ponti, di dialogare seriamente e di portare a termine gli accordi raggiunti. Vi esorto a continuare a fare tutto il necessario per rendere possibile questo difficile cammino»: è l’invito che Papa Francesco ha rivolto ai vescovi del Venezuela in un messaggio inviato il 5 maggio scorso ma reso noto poche ore fa dalla Conferenza episcopale venezuelana.
Venezuela
Ultimi contenuti per il percorso 'Venezuela'
«Non ho mai visto una situazione così dura, temo che la violenza aumenterà. Bisogna trovare una soluzione pacifica e non armata». A parlare in una intervista al Sir è il cardinale Baltazar E. Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida in Venezuela.
Alla preghiera del Regina caeli, in piazza San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un appello per il Venezuela:
“Cari fratelli e sorelle, non cessano di giungere drammatiche notizie circa la situazione in Venezuela e l’aggravarsi degli scontri, con numerosi morti, feriti e detenuti. Mentre mi unisco al dolore dei familiari delle vittime, per le quali assicuro preghiere di suffragio, rivolgo un accorato appello al Governo e a tutte le componenti della società venezuelana affinché venga evitata ogni ulteriore forma di violenza, siano rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi umanitaria, sociale, politica ed economica che sta stremando la popolazione. Affidiamo alla Santissima Vergine Maria l’intenzione della pace, della riconciliazione e della democrazia in quel caro Paese...."
Un appello ad evitare «ogni ulteriore forma di violenza», rispettare i diritti umani e cercare «soluzioni negoziate» che ristabiliscano la pace in Venezuela. A rivolgerlo è stato il Papa, durante la preghiera mariana del Regina Coeli recitata a conclusione della festa in piazza San Pietro per i 150 anni dell’Azione Cattolica.
«Oggi una guerra allargata distruggerebbe una buona parte dell’umanità ed è terribile!». Sul volo che lo riportava a Roma dopo la visita in Egitto, Papa Francesco ha lanciato un appello rivolto soprattutto alla situazione di tensione con la Corea del Nord. Tra i temi trattati, l’Europa, la Francia, gli immigrati, l’ecumenismo, il Venezuela e il caso Regeni (testo integrale).
«L’80% della popolazione venezuelana ha difficoltà a trovare cibo e reperire farmaci. Più della metà si trova in condizioni estreme, soprattutto i bambini e gli anziani, prime vittime della malnutrizione, ma la situazione difficile riguarda tutti, poveri e classe media». Lo racconta in una intervista al Sir da Caracas la direttrice di Caritas Venezuela, Janeth Marquez.
«Come venezuelani esigiamo il rispetto dei nostri diritti civili e di tutti i nostri diritti»: è l’ennesimo appello della Conferenza episcopale del Venezuela affidato poche ore fa ai social media in seguito alle tensioni e agli scontri delle ultime settimane, che hanno causato finora 26 vittime durante le manifestazioni di protesta contro il governo.
Papa Francesco ha inviato un messaggio di solidarietà e vicinanza all’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa Savino, tramite una telefonata del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. A rendere noti i contenuti della conversazione è stato ieri lo stesso cardinale Urosa: una settimana fa, mentre celebrava nella basilica Santa Teresa la messa per la solennità di Gesù Cristo Nazareno, è stato interrotto da alcuni contestatori con aggressioni verbali. Nel pesante clima di violenza e tensione in Venezuela la Chiesa sta infatti reagendo con manifestazioni pacifiche, solidarietà con la popolazione e prese di posizione nette contro la repressione. «Durante la telefonata – ha raccontato il cardinale Urosa in una intervista al quotidiano El Nuevo Paìs diffusa dall’ufficio stampa dell’arcidiocesi di Caracas – il cardinale Parolin ha espresso la solidarietà del Papa e personale per l’aggressione anti-religiosa e anti-ecclesiale nella basilica del Nazareno, insolita e insopportabile». Il cardinale Urosa ha riferito che il Papa continua a seguire la situazione generale del Venezuela ed è vicino alla Chiesa e a tutta la popolazione. «Il gesto di Papa Francesco – ha detto una fonte interna all’episcopato – può considerarsi una espressione concreta di unità tra la Chiesa venezuelana e il Vaticano. Non c’è nessuna differenza tra la Conferenza episcopale venezuelana e il Vaticano». Intanto 12 Paesi latinoamericani hanno chiesto al Vaticano di riprendere la mediazione interrotta con il governo venezuelano.
Cecchini sui tetti degli edifici pubblici e gruppi armati per le strade che sparano sui manifestanti, strutture ecclesiali prese di mira, sale la tensione in Venezuela e l'escalation di violenza e repressione da parte del governo: questa la situazione descritta oggi dal presidente dei vescovi, l'arcivescovo monsignor Diego Padrón Sanchez.
(dall’inviato Sir a Carpi) – Il ricordo della «tragedia che ha colpito la Colombia», un appello per la pace nella Repubblica democratica del Congo, l’invito a cercare «soluzioni politiche» in Venezuela e Paraguay. Questo lo sguardo internazionale rivolto da Papa Francesco ieri prima della preghiera dell’Angelus in piazza Martiri, a Carpi, dove si trovava in visita pastorale.
«Nel nostro Paese, il 2016 è finito in malo modo, con grande disperazione. Il bilancio è da tutti i punti di vista». Così il presidente della Conferenza episcopale venezuelana (Cev) e vescovo di Cumaná, monsignor Diego Padrón Sánchez, nel corso della prolusione che sabato 7 gennaio ha inaugurato a Caracas l’assemblea plenaria dei vescovi venezuelani, intitolata «Una Chiesa di comunione per un Venezuela più giusto e credente», che si è aperta anche al Consiglio nazionale dei laici.
« Precedente Successivo » 1 2 3 4 5 6 7 8