Asia

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“Il Paese sta vivendo questo tempo con grande preoccupazione per la pandemia, pur essendo riuscito a limitare i contagi grazie anche alla scarsità della popolazione e il grande isolamento”, sono le parole di mons. Giorgio Marengo, vescovo cattolico e missionario italiano, prefetto apostolico di Ulan Bator, la capitale della Mongolia, che in un video indirizzato al Sir descrive la situazione relativa ai contagi da coronavirus Covid-19 in questa area dell’Asia orientale, dove in questo periodo il freddo è moto intenso. 

Sono stati approvati 69 progetti, per i quali saranno stanziati 12.479.477 euro così suddivisi: 5.487.581 euro per 27 progetti in Africa, 3.516.030 euro per 23 progetti in America Latina; 3.457.866 euro per 18 progetti in Asia; 18.000 euro per un progetto nell'Europa dell'Est. Questi i dati relativi alla riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del terzo mondo della Cei, che si è svolta venerdì 24 e sabato 25 maggio, a Roma, e resi noti oggi.

IlXIII Indice globale della fame 2018 (Ghi) presentato oggi a Milano dal Cesvi ctestimonia che ci sono ancora 51 paesi nel mondo  dove la situazione è molto «grave e allarmante». Globalmente circa 124 milioni di persone soffrono ancora di fame acuta, mentre 151 milioni di bambini sono affetti da arresto della crescita e 51 milioni da deperimento.

A guidare la lista dei 50 Paesi dove i cristiani sono più perseguitati, sono la Corea del Nord e l'Afghanistan. Nelle «top ten» ci sono però anche Somalia, Sudan, Pakistan, Eritrea, Libia, Iraq, Yemen e Iran. È in Pakistan che la persecuzione ha i connotati più violenti in assoluto.

«Nel diversificato mondo culturale dell’Asia, la Chiesa deve affrontare molti rischi ed il suo compito è reso ancor più difficile dal fatto di essere minoranza». Lo ricorda Papa Francesco, nel videomessaggio con l’intenzione di preghiera per il mese di gennaio, nel quale chiede di non dimenticare quanti lottano per vivere la propria fede in libertà.

«Sempre, anche oggi, la tentazione è quella di voler seguire un Cristo senza croce, anzi, di insegnare a Dio la strada giusta, come Pietro». Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di ieri, al termine del quale ha fatto un riferimento indiretto all’imminente viaggio in Colombia, quando indicando uno striscione che campeggiava tra i fedeli, con la scritta «buon viaggio» a caratteri cubitali nera in campo bianco, ha detto a braccio: «Voglio ringraziare voi, che mi augurate buon viaggio!».

Al termine dell'Angelus di ieri, in piazza San Pietro, il Papa ha detto:

Cari fratelli e sorelle, mentre rinnovo la mia spirituale vicinanza alle popolazioni dell’Asia Meridionale, che ancora patiscono le conseguenze delle alluvioni, desidero esprimere la mia viva partecipazione alle sofferenze degli abitanti del Texas colpiti da un uragano e da piogge eccezionali, che hanno provocato vittime, migliaia di sfollati e ingenti danni materiali. Chiedo a Maria Santissima, consolatrice degli afflitti, che ottenga dal Signore la grazia del conforto per l’intera comunità texana in questa dolorosa circostanza.