“Oggi molto spesso sperimentiamo che la nostra fede viene messa alla prova dal mondo, e in moltissimi modi ci viene chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo”. Lo ha sottolineato Papa Francesco, celebrando la beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e 123 compagni martiri. Al suo terzo giorno in Corea, davanti a migliaia di persone, il Pontefice ha chiesto di seguire l’esempio di quanti hanno sacrificato tutto, persino la vita, per seguire il Figlio di Dio.
Corea del Sud
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(dall’inviato Sir a Kkottongnae) - “La Chiesa ha bisogno di una testimonianza credibile dei laici alla verità salvifica del Vangelo, al suo potere di purificare e trasformare il cuore umano, e alla sua fecondità nell’edificare la famiglia umana in unità, giustizia e pace”. A ribadirlo oggi, nel corso dell’incontro con oltre 150 leader dell‘Apostolato laico presso il Centro di Spiritualità a Kkottongnae, è stato Papa Francesco (testo integrale).
(dall’inviata Sir a KKottongnae) - “Ci proponiamo ancora una volta di fare del nostro meglio per essere una Chiesa povera per i poveri” e “ci metteremo in prima fila nel combattere i muri dei pregiudizi sociali nei confronti dei disabili e nel promuovere l’attenzione e comprensione per loro”.
Davanti ad un milione di fedeli Papa Francesco oggi alla Porta di Gwanghwamun, a Seoul, ha celebrato la messa di beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e 123 compagni martiri. (testo integrale)
(dall’inviata Sir a Seoul) - “Caro Papa Francesco, benvenuto e grazie mille”. “Viva il Papa”. Bagno di folla questa mattina in piazza Gwanghwamun per Papa Francesco. Secondo le autorità cittadine, sono un milione le persone che sono scese per strada a Seoul e hanno riempito Gwanghwamun, la seconda piazza più grande di tutto il continente asiatico subito dopo piazza Tienanmen di Pechino.
(dall’inviata Sir a Seoul) - Questa mattina prima di recarsi nella piazza di Gwanghwamun per la beatificazione dei 124 martiri coreani, Papa Francesco si è raccolto in silenzio e preghiera davanti al Santuario dei Martiri di Seo So-Mun dove è stato martirizzato Yi Seung-hu, il primo battezzato della Chiesa cattolica coreana.
Balli, canti, testimonianze: è stato ancora una volta l’entusiasmo della fede a fare da sfondo all’incontro tra il Pontefice e i giovani, questa volta nel santuario di Solmoe. Ai ragazzi dell’Asia Papa Francesco ha chiesto di andare per le strade del mondo e diffondere la luce del Vangelo, perché la Parola di Gesù “ha il potere di toccare ogni cuore e di vincere il male con il bene”. Pur nelle difficoltà, infatti, non bisogna cedere alle delusioni, sopraffatti dall’impressione che “i semi di bene e di speranza che cerchiamo di seminare siano soffocati dai rovi dell’egoismo, dell’ostilità e dell’ingiustizia”.
(dall’inviato Sir a Solmoe) - “Edificare un mondo in cui tutti vivano insieme in pace ed amicizia, superando le barriere, ricomponendo le divisioni, rifiutando la violenza e il pregiudizio. E questo è esattamente ciò che Dio vuole da noi”: con queste parole Papa Francesco ha salutato gli oltre 6 mila giovani, provenienti da 23 Paesi asiatici, radunati nel santuario di Solmoe dove è in corso la sesta Giornata asiatica della gioventù.
(dall’inviata Sir a Solmoe) - Come trovare la felicità, come capire quale strada seguire nella vita, come redimere la divisione delle due Coree, come riconoscere la santità dei martiri uccisi nei campi di sterminio di Pol Pot in Cambogia. I giovani prendono il microfono in mano e si esprimono così con Papa Francesco.
(dall’inviata Sir a Daejeon) - Una preghiera per le vittime del tragico naufragio del traghetto “Sewol”. Erano parole attesissime e il Papa le ha pronunciate all’Angelus, recitato nella città di Daejeon dove ha celebrato questa mattina la Santa Messa nel giorno in cui la Chiesa ricorda l’Assunzione di Maria. “
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