Restrizioni ancora più severe per la celebrazione delle messe domenicali a causa del coronavirus ad Hong Kong.
Hong Kong
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Appello urgente del Consiglio cattolico per l'Educazione (organo della diocesi di Hong Kong) per la fine immediata di ogni violenza e la liberazione degli studenti, soprattutto dei ragazzi delle scuole secondarie, bloccati all'interno del campus del Politecnico.
Quattro promesse dopo 13 settimane di scontro, per placare violenze e proteste. Carrie Lam, capo dell'esecutivo di Hong Kong, sceglie di fare un passo indietro nel tentativo, disperato, di riportare ordine e tranquillità ad Hong Kong.
Mentre ad Hong Kong la situazione sembra precipitare da un momento all’altro, con una preoccupante escalation della violenza e lo spettro di un intervento militare della Cina, il card. John Tong Hon, amministratore apostolico della diocesi, invita tutti i cattolici della città a pregare per «il benessere di Hong Kong».
Ancora proteste, scontri e feriti ad Hong Kong. Le Chiese cattoliche rimangono aperte per dare ristoro e protezione. Oggi, in conferenza stampa, è intervenuto anche il governo cinese. «Le proteste - racconta al Sir padre Renzo Milanese, missionario del Pime - nascono dalla mancanza di 'chiarezza' insita negli accordi per la restituzione di Hong Kong tra Regno Unito e Cina del 1997».
Un appello alla pace, a rinunciare ad ogni forma di violenza, a mettere da parte le divergenze e costruire canali di comunicazione e dialogo «sincero» con lo scopo di lavorare tutti insieme al bene comune di Hong Kong. E' quanto chiedono in un messaggio congiunto i leader delle maggiori tradizioni religiose
Un milione di persone sono scese oggi di nuovo in piazza ad Hong Kong. Questa la stima secondo i media locali. La manifestazione è stata indetta nel giorno in cui Hong Kong ricorda la data del 1 luglio 1997, quando la città venne riconsegnata dal Regno Unito alla Cina.
Il card. John Tong, amministratore apostolico della diocesi cattolica di Hong Kong, e Eric So Shing-yit, presidente del Consiglio cristiano di Hong Kong, in una nota congiunta, prendono posizione sulla situazione dopo le manifestazioni di protesta chiedendo alla Cina il ritiro, e non solo la sospensione, della legge sull'estradizione.
Hong Kong ha annunciato la «sospensione» del dibattito sulla controversa legge sulle estradizioni in Cina. Lo ha annunciato la governatrice Carrie Lam, motivando la decisione «alla luce di quanto successo e, come governo responsabile», in riferimento alle proteste di domenica e agli scontri di mercoledì tra polizia e manifestanti.
«Ci sarebbe anche una persona ferita piuttosto seriamene da una pallottola di gomma» durante le proteste stamattina a Hong Kong dove molti manifestanti hanno cercato di impedire l'ingresso al Parlamento dove oggi si sarebbe dovuto votare per l'emendamento riguardante l'estradizione. Lo riferisce al Sir padre Gianni Criveller, missionario a Hong Kong del Pontificio Istituto missioni estere (Pime) da quasi trent'anni, adesso in Italia, a Monza, in quanto preside del Seminario teologico internazionale.