“Grazie a tutti!”. È il saluto di congedo del Papa dall’Iraq, al termine della Messa nello stadio di Erbil, in cui si è rivolto “in particolare la cara popolazione curda” e ha abbracciato “i cristiani di i delle varie confessioni” che “qui in tanti qui hanno versato il sangue sullo stesso suolo”, “martiri” che “ci chiedono di camminare insieme, senza esitare, verso la pienezza dell’unità”.
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“Qui in Iraq, quanti dei vostri fratelli e sorelle, amici e concittadini portano le ferite della guerra e della violenza, ferite visibili e invisibili!”. Lo ha esclamato il Papa, nell’omelia della Messa nello stadio di Erbil, momento conclusivo del suo viaggio in Iraq, Paese in cui mai nessun pontefice era stato prima di allora e dal quale si congederà domani.
Sidra, il Libro Sacro di Qaraqosh scampato alla furia iconoclasta dell’Isis e restaurato in Italia torna nella città santa per cristiani iracheni con il Santo Padre in occasione del suo viaggio in Iraq. Oggi, infatti, in occasione dell’incontro di preghiera nella chiesa dell’Immacolata Concezione di Qaraqosh, Papa Francesco ha consegnato al vescovo Yohanna Butros Mouché Sidra, il Libro Sacro di liturgia del XIV – XV secolo della città santa per i cristiani iracheni della Piana di Ninive.
Mosul, Qaraqosh e Erbil. Sono le tre tappe di questa terza giornata del Papa in Iraq, iniziato stamani con la preghiera per le vittime della guerra, a Mosul. “Il tragico ridursi dei discepoli di Cristo, qui e in tutto il Medio Oriente, è un danno incalcolabile”, ha detto il Papa.
Lo storico incontro a porte chiuse con il Grand Ayatollah Al Sistani, l'incontro interreligioso nella piana di Ur e la Messa nella cattedrale caldea di San Giuseppe. Sono i tre momenti che hanno scandito la seconda giornata del Papa in Iraq, per compiere un altro passo sul cammino della fraternità.
“Per il mondo, chi ha di meno è scartato e chi ha di più è privilegiato. Per Dio no: chi ha più potere è sottoposto a un esame rigoroso, mentre gli ultimi sono i privilegiati di Dio”.
Mattinata storica a Najaf e nella piana di Ur. Prima l’incontro con il Grande Ayatollah Al-Sistani nella sua residenza privata dove sono discusse “le grandi sfide che l'umanità deve affrontare in questo periodo” e dove è stata sottolineata “l’importanza della collaborazione e dell’amicizia fra le comunità religiose”.
Quello di Abramo, cominciato proprio da Ur, “fu un cammino in uscita, che comportò sacrifici: dovette lasciare terra, casa e parentela. Ma, rinunciando alla sua famiglia, divenne padre di una famiglia di popoli”.
Nuovo appuntamento oggi con “A sua immagine – Insieme a Papa Francesco” dedicato al suo viaggio in Iraq.
Il Papa ha incontrato questa mattina a Najaf il Grande Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani. A confermare la prima tappa della seconda giornata del Papa in Iraq è il direttore della Sala Stampa della Santa, Matteo Bruni.
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