Oggi la delegazione dei settimanali cattolici, in questi giorni in Terra Santa, ha potuto entrare a Gaza e incontrare il parroco e le suore e rendersi conto di una situazione che è drammatica.
Gaza
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Sono trascorsi dodici mesi dal conflitto tra Israele e gruppi armati palestinesi. «In questo tempo - spiega padre Raed Abusahlia, direttore di Caritas Jerusalem - non è cambiato nulla a Gaza. Quartieri interi distrutti. Ci vorranno almeno 5 anni per rimettere in sesto quello che è stato distrutto in 51 giorni... Serve aiuto soprattutto ai più piccoli». La denuncia: «Dei 5 miliardi di dollari promessi dai Paesi donatori non si è visto nulla».
In un rapporto pubblicato oggi, «Illegali e mortali: attacchi con razzi e mortai dei gruppi armati palestinesi durante il conflitto di Gaza e Israele del 2014», Amnesty International accusa i gruppi armati palestinesi di aver mostrato «un flagrante disprezzo per la vita dei civili lanciando ripetutamente attacchi indiscriminati con razzi e mortai contro le zone residenziali israeliane».
Sono 700 i permessi che le autorità israeliane hanno rilasciato ai cristiani di Gaza perché possano recarsi a Betlemme in occasione delle feste di Natale. Oltre 25mila quelli, invece, concessi ai cristiani di tutta la Cisgiordania.
“Siamo alle frontiere della città di Gaza dopo la visita di due o tre giorni con la presidenza della Cei. Vi invito tutti a venire a trovarci, sarò molto lieto di accogliere tutti quanti. Spero che la presidenza della Cei, cardinali e segretari, parleranno della loro bella esperienza a Gaza. Il signore vi benedica”
Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, parla con il parroco di Gaza, padre Jorge Hernandez, a conclusione della visita della presidenza della Cei in Terra Santa:
Il cardinale Angelo Bagnasco ha guidato la visita del vertice Cei nei Territori palestinesi dopo il conflitto con Israele. Un autentico pellegrinaggio tra le macerie delle 60mila abitazioni distrutte. Dappertutto bambini (tanti orfani) e giovani. L'abbraccio con la piccola comunità cattolica della parrocchia della Sacra Famiglia. Gli incontri nell'ospedale giordano e nella scuola del Patriarcato latino,
(dall'inviato Sir a Gaza) - «Essere qui per la Chiesa italiana significa assumersi degli impegni che non sono solo di preghiera ma anche di vicinanza e di solidarietà concreta e immediata». È quanto ha dichiarato al Sir monsignor Nunzio Galantino, Segretario generale della Cei, parlando della visita che la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha cominciato questa mattina nella Striscia di Gaza (fino a domani).
Su invito del Patriarca latino di Gerusalemme, i membri della presidenza della Cei - il cardinale Angelo Bagnasco, i tre vice-presidenti (card. Gualtiero Bassetti, mons. Cesare Nosiglia e mons. Angelo Spinillo) e il segretario generale, monsignor Nunzio Galantino - partono nella serata di domani, 2 novembre, per la Terra santa.
Su invito di Sua Beatitudine Fouad Twal, patriarca di Gerusalemme dei Latini, la presidenza della Cei farà “una breve visita” a Gaza dal 2 al 4 novembre. Ad annunciare il viaggio è stato oggi il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nel corso di una conferenza stampa a Roma al termine dell’assemblea plenaria dei vescovi europei (Ccee).