La Chiesa che è in Italia si unisce alla veglia di preghiera che si tiene a Gerusalemme oggi alle ore 17. Questa iniziativa, alla vigilia della solennità di Pentecoste, è stata organizzata dall’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa, con la collaborazione dell’Unione delle religiose e del Comitato episcopale dei religiosi.
Israele
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Ci sarà anche la piccola parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Gaza, meno di 120 fedeli, unita in preghiera, nella veglia di Pentecoste, che sarà celebrata domani a Gerusalemme.
“Ringrazio Dio per la decisione di fermare gli scontri armati e auspico che si percorrano le vie del dialogo e della pace”. Così il Papa si è rivolto agli ambasciatori di Singapore, Zimbabwe, Bangladesh, Algeria, Sri Lanka, Barbados, Svezia, Finlandia e Nepal presso la Santa Sede, ricevuti in udienza in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
“Gerusalemme è il cuore del problema e questa volta è stata la scintilla che ha incendiato il Paese. Questa crisi indica che questa metodologia non funziona e che nessuna soluzione su Gerusalemme potrà essere imposta. La soluzione potrà solo essere frutto del dialogo tra israeliani e palestinesi, che dovranno entrambi fare propria la vocazione aperta, multireligiosa e multiculturale della città”.
Un invito "a praticare con coraggio la via del dialogo e rispetto dei diritti per la ricerca di una pace duratura fra palestinesi e israeliani". È l'appello che viene dalla “Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale”, firmato dai componenti della Presidenza: Don Alessandro Clemenzia, Rav Joseph Levi, Imam Izzeddin Elzir. Ecco, di seguito, il testo integrale del messaggio.
“Secondo le notizie ricevute, 27 bambini sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dal 10 maggio. Due bambini uccisi in Israele. Nessun luogo è sicuro per i bambini finché il conflitto continua: tutte le parti devono porre fine alla violenza, e le violazioni contro i bambini devono cessare. Immediatamente”. Lo dichiara l’Unicef in una nota diffusa poco fa.
Da Gerusalemme, la testimonianza del patriarca latino Pierbattista Pizzaballa: "assistiamo ad una violenza cieca e mai vista prima, siamo quasi sull'orlo di una guerra civile". L'indice del patriarca puntato contro "la politica di disprezzo portata avanti dalle formazioni estremiste di destra. Il disprezzo è sempre l'anticamera della violenza”. Famiglie cristiane aggredite
“Secondo le notizie che ci arrivano, almeno 14 bambini nello Stato di Palestina e 1 bambino in Israele sarebbero stati uccisi da lunedì. Altri 95 bambini a Gaza e in Cisgiordania – compresa Gerusalemme Est – e 3 bambini in Israele sarebbero stati feriti negli ultimi cinque giorni”. Lo dichiara il Direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore.
Porre fine alle violazioni contro i bambini, ovunque essi si trovino e in ogni momento: il grido dall'allarme di Unicef alla luce dell’escalation nella Striscia di Gaza, dopo settimane di violenza a Gerusalemme, che ha provocato almeno 20 morti, tra cui nove bambini palestinesi confermati.
Il tradizionale pellegrinaggio al Monte Meron degli ebrei osservanti si è tramutato, questa notte, in una tragedia: le fonti israeliane parlano, finora, di un bilancio di 44 morti e 150 feriti, di cui almeno venti gravi. Tra le vittime vi sarebbero anche alcuni bambini.