Israele

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Nella Messa di Mezzanotte a Betlemme, mons. Pierbattista Pizzaballa ha esortato i fedeli a passare dalla «ideologia del nemico alla logica della fraternità». Il ricordo degli attentati in Giordania e Egitto, delle guerre in Siria e in Iraq, del conflitto israelo-palestinese.

Il Natale è «un appello palestinese per la speranza e la giustizia, un messaggio unico che portiamo avanti da generazioni come un tesoro prezioso che nasce in Palestina e che si celebra in tutto il mondo». Inizia così il messaggio del presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) in occasione del Natale.

Sarebbero oltre 600 i permessi concessi da Israele ai cristiani di Gaza per le festività natalizie. A confermare la notizia al Sir è monsignor William Shomali, vicario patriarcale per Gerusalemme, che cita i più alti funzionari di esercito e polizia israeliani che proprio nei giorni scorsi si sono recati al Patriarcato latino di Gerusalemme per gli auguri di Natale.

«Spero che la sua memoria e i molti anni di servizio ispireranno tutti noi a lavorare con sempre maggiore urgenza per la pace e la riconciliazione tra i popoli». Sono le parole con cui il Papa, in un telegramma di cordoglio inviato oggi al presidente dello Stato di Israele, Reuven Rivlin, ricorda l’ex primo ministro israeliano e Nobel per la Pace Shimon Peres, morto all’età di 93 anni.

«È morto a 93 anni ma è morto giovane per la sua mai sopita capacità di sognare, che è ancora possibile fare qualcosa. Al suo popolo lascia questa esortazione: non smettere di pensare e sognare che la pace è possibile». È questa, secondo monsignor Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, l’eredità che l’ex presidente israeliano, Shimon Peres, morto oggi, lascia al suo Paese.

Parole di cordoglio ma anche una immensa gratitudine per il lavoro svolto sono state espresse questa mattina da Ronald S. Lauder, presidente del World Jewish Congress alla notizia della morte del presidente israeliano e primo ministro Shimon Peres, «uno dei più grandi essere viventi che abbia mai conosciuto: un astuto statista, un grande intellettuale e stratega, un saggio diplomatico e peace-maker. Ha reso  fiero Israele e fieri gli israeliani in ogni angolo della terra».

«La missione che l’aspetta non sarà facile, anzi richiederà sacrificio, dedizione, passione. I problemi pastorali non mancano; ne siamo tutti coscienti. Aprire strade è duro: si tratta di abbassare colli, spaccare rocce, colmare valli e burroni, costruire ponti». Con queste parole gli ordinari cattolici di Terra Santa salutano padre Pierbattista Pizzaballa come nuovo amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme.