Israele

Ultimi contenuti per il percorso 'Israele'

«Ogni soluzione unilaterale non può essere considerata una soluzione. Gerusalemme, infatti, è un tesoro dell’intera umanità. La discussione su Gerusalemme non può essere ridotta semplicemente a disputa territoriale e sovranità politica, precisamente perché Gerusalemme è un unicum, è patrimonio del mondo intero, ha una vocazione universale che parla a miliardi di persone nel mondo, credenti e non». Così il Patriarcato latino di Gerusalemme commenta la decisione del presidente Usa, Donald Trump, di riconoscere Gerusalemme capitale dello Stato di Israele.

Questo passo «distrugge tutti gli sforzi che sono stati fatti per raggiungere la pace» e segna «l’uscita degli Stati Uniti dai negoziati del processo di pace». È quanto afferma Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese, in una dichiarazione trasmessa in televisione ieri sera, dopo l’annuncio di Trump: «È tempo di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele».

Al termine dell'udienza generale del mercoledì, nell'aula Paolo VI, Papa Francesco ha lanciato un appello per la situazione che si sta verificando a Gerusalemme: «Il mio pensiero va ora a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite. Gerusalemme è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace....»

L’annuncio ufficiale è atteso per oggi, 6 dicembre, ma la notizia è già di dominio pubblico ed è quella che i palestinesi, e la comunità internazionale, temevano: il presidente Usa, Donald Trump, sposterà l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Le reazioni palestinesi, le prime voci dei cristiani, e la preoccupazione della comunità internazionale. L'appello di Papa Francesco al termine dell'udienza generale.

«Acqua, risorsa e problema» è il tema della Due Giorni di incontri e convegni a Pitigliano e Sovana il 26 e 27 novembre prossimi, nell’ambito del Progetto Culturale Pitigliano-Gerusalemme, che vede insieme Diocesi di Pitigliano – Sovana – Orbetello, Comuni di Pitigliano e Sorano, Ambasciata di Israele in Italia, Associazione La Piccola Gerusalemme di Pitigliano, Associazione Italia-Israele della Maremma, Museo di Palazzo Orsini di Pitigliano.

È un quadro a tinte molto fosche quello delineato da mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del patriarcato latino di Gerusalemme, intervenuto ieri al Meeting di Rimini: il Medio Oriente è frammentato e la presenza cristiana è ridotta ai minimi termini. La speranza non può venire da pur necessarie soluzioni politiche o sociali.

«Desidero anzitutto ringraziare il Santo Padre perché ha a cuore la situazione di Gerusalemme. Per dei credenti il suo richiamo alla preghiera è fondamentale perché senza questa ispirazione interiore, che viene da Dio, è difficile che le persone si aprano al dialogo, alla riconciliazione e alla pace». A dichiararlo al Sir è padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, commentando le parole di Papa Francesco all’Angelus di ieri. Il Pontefice ha lanciato un forte appello alla «moderazione e al dialogo».

Ieri, al termine dell'Angelus, Papa Francesco ha rivolto un appello: «Cari fratelli e sorelle, seguo con trepidazione le gravi tensioni e le violenze di questi giorni a Gerusalemme. Sento il bisogno di esprimere un accorato appello alla moderazione e al dialogo. Vi invito ad unirvi a me nella preghiera, affinché il Signore ispiri a tutti propositi di riconciliazione e di pace...».