Poi ricorda il ‘Capodanno lunare’ che viene celebrato, con gioia, in Estremo Oriente e si dice vicino a quanti invece attraversano momenti di prova causati dalla pandemia da coronavirus
Myanmar
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La storica chiesa cattolica del villaggio di Chan Thar, nel distretto di Shwe Bo (regione di Sagaing) in Myanmar è stata incendiata e completamente rasa al suolo il 15 gennaio scorso da “Tatmadaw”, le forze armate che dal 1 febbraio 2021 hanno preso con un colpo di stato le redini del paese rovesciando il governo democratico guidato da Aung San Suu Kyi.
“E’ una moda bombardare oggi le scuole nel mondo”. Appello per Myanmar e Ucraina
“Grazie per aver chiamato, per aver chiesto cosa sta succedendo. Quello che chiediamo è che il mondo sappia e non ci dimentichi. Pregate per noi. Aiutateci in qualsiasi modo. Il nostro popolo si sente totalmente dimenticato”.
“Mi unisco all’appello dei Vescovi di quell’amata terra: non dimentichiamo la popolazione”. Poi invita a non dimenticare l’Ucraina
“L’unica speranza di pace è la rimozione di questo regime militare, l’instaurazione di un’autentica democrazia federale che rispetti i diritti dei diversi gruppi etnici e religiosi del paese, e un processo di giustizia e responsabilità per i crimini che sono stati commessi”. Scandisce bene le parole Benedict Rogers, giornalista, scrittore, senior analist per il CSW (il Christian solidarity worldwide), perché ha le idee chiare sul futuro del Myanmar.
Dichiarazione della Conferenza episcopale cattolica del Myanmar, firmata da tutti i vescovi del Paese e diffusa oggi da Yangon, dopo che nelle ultime settimane il Paese sta vivendo una pericolosa escalation di violenza e attacchi armati
Il massacro di almeno 35 civili innocenti nel villaggio di Mo So, Hpruso, nello stato di Kayah (Kareni). I loro corpi “uccisi, bruciati e mutilati sono stati trovati il giorno di Natale”. “È un’atrocità straziante e orribile - dice il card. Charles Bo, arcivescovo di Yangon e presidente della Conferenza dei vescovi birmani - che condanno pienamente e senza riserve, con tutto il cuore”. Anche le Nazioni Unite si uniscono al coro di condanna e orrore. Secondo i rapporti dell’Onu, tra le vittime ci sarebbe almeno un bambino. Anche due operatori umanitari di Save the Children risultano dispersi, coinvolti nelle violenze
“Una buona notizia, un messaggio di consolazione per il mio Paese attualmente segnato da dolore e calamità”. Con parole cariche di commozione il vescovo di Hakha, mons. Lucius Hre Kung, commenta il nuovo appello lanciato da Papa Francesco durante l’Angelus del 3 ottobre per la pace nel Myanmar.
“È un’apocalisse di morte e malattia”