Il Pontefice si unisce all’appello dei vescovi che hanno richiamato l’attenzione del mondo
Myanmar
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Nella giornata di giovedì 10 giugno i militari che hanno preso il potere in Myanmar con il golpe del 1° febbraio, hanno distrutto e bruciato gli aiuti umanitari e le forniture mediche per i rifugiati, compresa un’ambulanza. Sono fonti locali della Chiesa cattolica in Myanmar a dare la notizia all'agenzia Sir, con le foto.
È la sesta volta che i militari prendono di mira e colpiscono un luogo cattolico
"Urge fermare i combattimenti. Molta gente innocente soffre ed è disperata. E' necessario un aiuto internzazionale perchè qui è in corso una emergenza umanitaria. Chiediamo alle agenzie delle Nazioni Unite e alle ONG di aprire ufficialmente dei campi profughi in modo che si possano offrire aiuti umanitari agli sfollati, a Mindat e nelle zone limitrofe": è l'appello accorato consegnato all'Agenzia Fides da p. Joseph Sethang, sacerdote cattolico e parroco a Mindat, che ha portato 80 rifugiati, per lo più bambini, donne e anziani, nella sua chiesa del Sacro Cuore a Mindat, cittadina nella la diocesi cattolica di Hakha, capitale dello stato birmano di Chin, in Mynamar occidentale, a al confine con India e Bangladesh.
Alcuni razzi sparati dai militari dell'esercito regolare birmano hanno colpito nella notte la chiesa cattolica di san Giuseppe nella città di Demoso, nello stato Kayah, nella parte orientale del Myanmar, dove sono in corso intensi combattimenti tra i militari e gruppi di resistenza locali. E' la seconda chiesa cattolica colpita da bombardamenti, dopo la chiesa cattolica del Sacro Cuore nel villaggio di Kayanthayar, nell'area di Loikaw.
Si erano rifugiati lì per cercare riparo. “Nessun posto ora è al sicuro”
“Non lasciamo entrare nella Chiesa la logica dei partiti che divide”, ha detto il Pontefice nell’omelia della messa per la comunità dei fedeli del Myanmar residenti a Roma, celebrata presso l’Altare della Cattedra nella Basilica Vaticana
Card. Bo, “felicissimi”, “speranza nella sua grande missione di pace”
Anche le Chiese cattoliche del Myanmar vengono prese di mira dai militari. Dopo la denuncia ieri dell’agenzia vaticana Fides, anche fonti del Sir confermano la notizia.
E’ stata celebrata ieri dal il card. Charles Bo, arcivescovo e presidente della Conferenza episcopale del Myanmar. Intanto l’Unicef comunica che sono 35 bambini uccisi in meno di due mesi e 1.000 minori detenuti arbitrariamente
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