È stata oggi la giornata più sanguinosa da quando sono iniziate le proteste contro il colpo di stato militare del 1° febbraio. Secondo il Myanmar Now, da ieri sera ad oggi (ore 16.30 circa) almeno 91 civili sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco in 40 città dalle forze di sicurezza birmane.
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Mentre da tutto il mondo si lanciano appelli per il ritorno del Paese alla democrazia e alla pace, in Myanmar si lotta ancora contro il colpo di stato dei militari e si contano i morti: dal 1 febbraio al 24 marzo, le vittime “confermate” sono 293 alle quali però vanno aggiunti centinaia di feriti e prigionieri molti dei quali purtroppo non si sa che fine hanno fatto.
È la foto-simbolo delle manifestazioni di ieri in Maynmar contro il colpo di Stato del 1° febbraio. Una suora, in ginocchio, davanti alla polizia antisommossa, per implorare le forze dell’ordine di non usare violenza contro i manifestanti
La vicinanza di Francesco, in questa domenica va, in occasione della recita dell'Angelus, al popolo dell'ex Birmania e a quanti hanno oggi responsabilità nel Paese, per uscire dal delicato momento socio politico legato al colpo di Stato di questa settimana. Francesco ha quindi invitato i fedeli a unirsi in una preghiera silenziosa a questo popolo
A Yangon la gente è chiusa in casa, clima di tensione e paura
«Perseguitati più che mai. Focus sulla persecuzione anticristiana tra il 2017 e il 2019»: è il titolo della ricerca della Fondazione di diritto pontificio «Aiuto alla Chiesa che soffre» (Acs), presentata, giovedì 24 ottobre, a Roma, nella basilica di san Bartolomeo all'Isola, il santuario dei nuovi martiri del XX e XXI secolo. Dalla ricerca emerge che «sono quasi 300 milioni i cristiani che vivono in terre di persecuzione».
In Europa - secondo il rapporto Amnesty 2018 - l'anno è stato caratterizzato «dall'aumento dell'intolleranza, dell'odio e della discriminazione, in un contesto di progressivo restringimento degli spazi di libertà per la società civile». Richiedenti asilo, rifugiati e migranti sono stati «respinti o abbandonati nello squallore mentre gli atti di solidarietà sono stati criminalizzati».
Nei volti dei bambini, specie quelli che nel mondo patiscono guerra, violenza e migrazioni forzate, riconosciamo il Bambino di Betlemme : è il forte appello del Papa nel Messaggio di Natale.
Un viaggio nel quale la gente birmana e quella bengalese mi hanno dimostrato tanta fede e affetto e nel quale in Myanmar ho potuto esprimere la vicinanza di Cristo e della Chiesa ad un popolo che ha sofferto a causa di conflitti e repressioni, mentre in Bangladesh la mia visita ha segnato un ulteriore passo in favore del rispetto e del dialogo tra il cristianesimo e l’islam. Così Papa Francesco ha sintetizzato i temi del suo terzo viaggio apostolico in Asia, concluso sabato sera, nella catechesi dell’udienza generale tenuta in Aula Paolo VI.
Davanti ad 8mila persone, in Aula Paolo VI, Papa Francesco nell'udienza generale di oggi ha parlato del suo recente viaggio in Myanmar e Bangladesh, della solidarietà ai profughi Rohingya, delle Suore di Madre Teresa incontrate. Preoccupazione per la decisione di Trump di spostare l'ambasciata Usa a Gerusalemme.
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