A partire dal 1° luglio 2016, Ernest «accorcia le distanze» tra Italia e Albania lanciando una nuova rotta da Firenze. E da dicembre sarà collegata anche Pisa. Ernest ha scelto, per i nuovi collegamenti, di collaborare con Mistral, società del Gruppo Poste Italiane
Albania
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Saranno beati i 38 martiri albanesi uccisi tra il 1945 e il 1974 dal regime comunista.
È nato e cresciuto a Pisa, ma qualche mese fa è stato incoronato «The Voice of Albania», avendo vinto la versione albanese del talent. È Aslaidon Zaimaj, 23 anni a dicembre, che proprio a dicembre salirà per la prima volta sul palco del prestigioso Festival i Këngës a Tirana per vincere il biglietto per l’Eurovision 2016 di Stoccolma. Lo abbiamo incontrato negli studi di Radio Incontro Pisa e ci ha raccontato qualcosa della sua carriera e delle sue aspettative.
Un «patto di amicizia» che unirà Sansepolcro e l’Albania in nome dell’educazione dei più piccoli. È questo uno dei segni scelti dall’Associazione «Il Timone» per celebrare i primi 10 anni di attività.
La pace non solo è possibile ma è anche necessaria per superare i problemi che attraversano l’Europa e il mondo, primo tra tutti la sfida delle migrazioni. Con questa convinzione, la comunità di Sant’Egidio promuove dal 6 all’8 settembre a Tirana l’Incontro internazionale delle Religioni e delle culture in dialogo scegliendo appunto come titolo: «La pace è sempre possibile».
Giunto alla XXIX edizione, l’Incontro Internazionale Uomini e Religioni, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, si svolgerà quest’anno dal 6 all’8 settembre a Tirana, in Albania, e avrà per titolo La pace è sempre possibile - Religioni e culture in dialogo».
Oggi l’Albania è un esempio non solo di rinascita della Chiesa, ma anche di pacifica convivenza tra le religioni. E’ un popolo coraggioso, lavoratore e che in pace cerca l’unità. Così Papa Francesco, all’udienza generale, ha parlato del suo viaggio in Albania del 21 settembre ai 50 mila fedeli riuniti in Piazza San Pietro. Ha ricordato le vittime del regime “ateo e disumano”, sacerdoti cattolici ma anche religiosi cristiani e musulmani “assassinati, torturati, incarcerati e deportati solo perché credevano in Dio”.
«Io vorrei che tutti noi facciamo un saluto a questo popolo, coraggioso, lavoratore e che in pace cerca dignità». Con queste parole, pronunciate a braccio e rivolte alla piazza, il Papa ha concluso l'udienza generale di oggi, interamente dedicata al suo viaggio in Albania di domenica scorsa, di cui ha ripercorso idealmente le tappe di fronte agli oltre 30mila fedeli.
"L'albanese è fratello, ha la capacità della fratellanza": Papa Francesco risponde alle domande dei giornalisti sul volo di ritorno dal Viaggio Apostolico in Albania.
“Uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio! Nessuno può usare il nome di Dio per commettere violenza! La religione autentica è fonte di pace e non di violenza!” Papa Francesco lo ha sottolineato a Tirana, incontrando nella sede dell’Università cattolica i rappresentanti delle 5 maggiori comunità religiose dell’Albania. A musulmani, bektashi (confraternita islamica di derivazione sufi), cattolici, ortodossi ed evangelici, il Papa ha ricordato come “l’intolleranza verso chi ha convinzioni religiose diverse dalle proprie sia un nemico molto insidioso, che oggi purtroppo si va manifestando in diverse regioni del mondo”.
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