(Strasburgo) «Porre termine al più presto all'escalation di guerra», perseguire una «soluzione politica», facilitare l'impegno umanitario a favore della popolazione civile. Sono i punti affrontati da Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, a proposito della crisi siriana.
Gran Bretagna
Ultimi contenuti per il percorso 'Gran Bretagna'
«Non può esserci alcuna soluzione militare al conflitto in Siria. Una pace giusta e sostenibile per tutti i siriani può essere determinata solo con una soluzione politica». È la posizione del Consiglio mondiale delle Chiese, espressa in una dichiarazione firmata dal suo segretario generale Olav Fykse Tveit, in cui si deplora che «atrocità siano ancora perpetrate contro i civili».
«Le guerre che si stanno combattendo in Siria e in Medio Oriente minacciano di estendersi e di gettare il mondo nel caos più profondo. Il giorno dopo» l'attacco in Siria da parte di missili americani, inglesi e francesi «molti minimizzano: ‘È stato solo un atto dimostrativo!'. Così la guerra e gli orrori possono continuare e noi possiamo ritornare ad occuparci delle nostre faccende quotidiane». A denunciarlo è Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace.
L'attacco di venerdì notte a sospetti siti di armi chimiche da parte di Stati Uniti, Francia e Regno Unito aveva richiesto una convocazione d'urgenza del Consiglio che dopo due ore si è difatto concluso con un nulla di fatto o meglio ha mostrato un inasprimento nei rapporti tra Stati Uniti e Russia.
«Oggi, ho avuto una conversazione con Papa Francesco e tutti i Patriarchi ortodossi del Medio Oriente, con il patriarca ecumenico Bartolomeo, con Teodoro di Alessandria, con Giovanni di Antiochia e Teofilo di Gerusalemme. Il tema è stato ovviamente la Siria». La notizia è stata data dallo stesso patriarca Kirill di Mosca e riportata sul sito del Patriarcato.
«L’azione di questa notte è stata un’azione circoscritta, mirata a colpire le capacità di fabbricazione e di diffusione di armi chimiche. Non può e non deve essere l’inizio di un’escalation. Questo è quanto l’Italia a tutti i livelli ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a ribadire nei prossimi giorni». Lo ha detto il presidente del Consiglio dimissionario, Paolo Gentiloni, in una dichiarazione rilasciata a Palazzo Chigi a proposito degli attacchi militari compiuti in Siria nella notte da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna.
«Con questi missili hanno gettato la maschera. Prima era una guerra per procura. Ora a combattere sono gli attori principali». Non usa mezzi termini il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen, nel commentare al Sir i raid aerei di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia sferrati nella notte
(da New York) Sono le 21.06 quando il presidente Donald Trump annuncia al suo Paese che pochi minuti prima gli Stati Uniti, in un’operazione congiunta con Francia e Regno Unito, hanno sferrato un attacco di precisione contro la Siria. Le testimonianze del vicario apostolico ad Aleppo e del parroco di Damasco.
Padre Bahjat Elia Karakach, francescano della Custodia di Terra Santa, superiore del convento dedicato alla conversione di san Paolo, la parrocchia principale di rito latino della Capitale, a Damasco, racconta al Sir l’attacco congiunto di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia sferrato nella notte.
Attacco Usa (con UK e Francia) nella notte contro alcuni obiettivi siriani. La prima reazione russa: «gli attacchi avranno conseguenze».