Il Patriarca Bartolomeo I sarà con Papa Francesco e Sua Beatitudine Hieronymos, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, nei prossimi giorni nell’isola di Lesbo nel Mar Egeo, per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sul problema dei rifugiati e dei cristiani perseguitati e sollecitare le istituzioni politiche competenti a prendere azioni mirate per risolvere il problema. L'annuncio è del Patriarcato ecumenico, ma padre Lombardi si mantiene cauto.
Grecia
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Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana commenta l'entrata in vigore oggi dell'accordo tra Ue e Turchia per il rimpatrio forzato dei migranti sbarcati sulle coste della Grecia.
Il Consiglio europeo del 17-18 marzo ha portato a un'intesa tra i 28 e il governo di Ankara. Molti i dubbi sulla sua concreta applicabilità. Davutoglu parla di passaggio storico, mentre Tusk smorza i toni. Ma all'Europa manca ancora una reale e complessiva strategia per affrontare l'emergenza-profughi.
«Oggi la Macedonia ha chiuso completamente la frontiera e non si sa se è una decisione temporanea oppure questa è la fine della rotta balcanica»: lo ha spiegato ieri al Sir Rino Pistone, coordinatore migranti della Caritas Hellas per la Grecia del Nord, che si reca ogni giorno a Idomeni, il campo profughi alla frontiera dalla parte greca, a 80 chilometri da Salonicco.
«Il Consiglio europeo ritornerà sul fascicolo della migrazione in tutti i suoi aspetti in occasione del Consiglio europeo di marzo per consolidare ulteriormente l’attuazione congiunta europea della nostra strategia globale in materia di migrazione»: sono le parole conclusive della «Dichiarazione finale» – diffusa nella notte – del summit svoltosi ieri nella capitale belga.
Senza risposte al dramma dei profughi che premono alle frontiere europee «la crisi umanitaria è inevitabile». Lo afferma oggi Caritas italiana, in una nota alla vigilia dell’approvazione da parte della Commissione europea del nuovo meccanismo europeo per gestire la crisi dei profughi
(Bruxelles) «Dobbiamo agire oggi. Non domani. Sono troppe le vite umane in pericolo. Dobbiamo agire insieme, per questa emergenza umanitaria. E già da oggi dobbiamo prevenire crisi umanitarie nel futuro, dentro l’Ue e al di fuori dei nostri confini». Il commissario europeo Christos Stylianides illustra le decisioni assunte oggi dal Collegio in relazione all’emergenza-migranti, che prevedono tra l’altro una nuova e specifica assistenza finanziaria ai Paesi Ue più esposti agli arrivi di migranti.
Il presidente dei vescovi cattolici di Grecia commenta la vittoria del partito del premier alle elezioni anticipate. Il 43,45 dei greci ha disertato le urne.
Quello che sta avvenendo nell’Est europeo è una «crisi umanitaria che va affrontata come tale». Si tratta di «un’emorragia continua» ma «la comunità internazionale resta inerte e non affronta le cause a monte di questa tragedia umana». Lo sostiene don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, che con le Caritas dell’Est Europa e il sostegno di tutta la rete europea sta cercando di portare aiuti a «questa marea umana priva di tutto»: «generi alimentari, acqua, materiale per l’igiene, pannolini per i neonati, ma soprattutto una parola di conforto nei tanti bivacchi di fortuna che si incontrano nelle città di questi Paesi.
Solo nello scorso weekend del 22-23 agosto 7mila persone sono passate attraverso il territorio macedone in Serbia, per poi proseguire il cammino in Ungheria e giungere in Germania o Francia. Migliaia di migranti sono rimasti accampati nella piccola stazione ferroviaria di Gevgelija. Le voci di chi è in prima linea. Il sostegno della piccola Caritas macedone.