Rapporti sempre più tesi tra Londra e i Ventisette. Johnson punta al recesso il 31 ottobre, ma c'è il rischio di un «no deal» con tutte le conseguenze politiche, economiche e sociali. A rischio i diritti dei cittadini e la pace in Irlanda. L'ultima parola potrebbe spettare al Consiglio europeo della prossima settimana.
Inghilterra
Ultimi contenuti per il percorso 'Inghilterra'
«Negli ultimi giorni, è stato inaccettabile l’uso delle parole, sia nei dibattiti sia fuori dal Parlamento. Dovremmo parlare con gli altri con rispetto. E dovremmo anche ascoltare». I vescovi della Chiesa d’Inghilterra prendono la parola, nei giorni in cui la tensione si acuisce in Gran Bretagna attorno al Brexit.
Mercoledì 30 ottobre i vescovi delle forze armate del Regno Unito e dell'Argentina saranno a Roma dal papa in occasione della restituzione all'Argentina della Statua di Nostra Signora di Luján di Port Stanley, portata via al termine della guerra.
Boris Johnson ha violato la legge chiedendo alla Regina Elisabetta di sospendere il parlamento lo scorso agosto. L'ha deciso la Suprema Corte londinese all'unanimità. John Bercow: Westminster deve riaprire subito.
La Corte suprema britannica è chiamata questa settimana ad esprimersi sulla chiusura del parlamento da parte del premier Boris Johnson. Il parere del docente all'università di Edimburgo e consulente della Camera dei Lord: «nessuna violazione della costituzione». Preoccupazione per la confusione di ruoli tra poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il Parlamento europeo apre ad un possibile rinvio della Brexit, ma il presidente della Commissione avverte: «Non sono certo che ce la faremo. Ma ci proveremo, fino all'ultimo. Il rischio del no deal è reale».
Regno Unito, Germania, Francia, Italia... Non c'è Paese europeo che sfugga all'imbarbarimento della vita politica e al degrado delle istituzioni democratiche. Le ragioni sono complesse: la diffusione di paure legate alla globalizzazione, alla crisi economica e alle migrazioni, si somma alle fake news e al venir meno del senso di responsabilità verso la «cosa pubblica». Alcuni spunti per riavvicinare cittadini e «palazzo».
L'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, in una dichiarazione relativa alla proposta di un forum di cittadini sulla Brexit, si dice onorato di poterlo presiedere, ma ha indicato tre condizioni...
Boris Johnson con 92.153 voti su 159.320 è stato eletto leader del partito conservatore e sarà quindi il primo ministro del Regno Unito. Al suo oppositore Jeremy Hunt sono andati 46.656 voti.
«Questa è una decisione triste e dolorosa per tutta la famiglia». È il commento del vescovo cattolico inglese John Sherrington, ausiliare di Westminster, in risposta alla decisione di un tribunale del Regno Unito di ordinare a una donna di abortire.