Lituania

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«Sono popoli che hanno molto sofferto, e per questo il Signore li ha guardati con predilezione. Ne sono sicuro di questo». Così il Papa ha definito i tre Paesi Baltici - Lituania, Lettonia ed Estonia - che ha visitato nei giorni scorsi. E al termine ha annunciato un messaggio ai cattolici di tutto il mondo e ha parlato del recente accordo tra Santa Sede e Cina.

L'Accordo provvisorio con la Cina sulla nomina dei vescovi «l'ho firmato io», «sono io il responsabile». A dichiararlo ai giornalisti, sul volo di ritorno da Tallinn a Roma, è stato il Papa, che - secondo quanto riferisce Vatican news - ha chiesto di «pregare» per chi, «avendo tanti anni alle spalle di clandestinità», oggi non comprende la portata di tale decisione.

«Guardando voi, vedo dietro di voi tanti martiri. Martiri anonimi, nel senso che neppure sappiamo dove sono stati sepolti. Anche qualcuno di voi: ho salutato uno che ha saputo che cos'era la prigione». Lo ha detto ieri il Papa, nel discorso rivolto al clero lituano, incontrato nella cattedrale di Kaunas (testo integrale)

«Settantacinque anni fa, questa nazione assisteva alla definitiva distruzione del Ghetto di Vilnius; così culminava l'annientamento di migliaia di ebrei che era già iniziato due anni prima». Lo ha ricordato il Papa, nell'Angelus recitato ieri nel parco Sàntakos di Vilnius, davanti a 100mila persone (testo integrale).

La prima giornata della visita in Lituania si è conclusa con l’incontro con i giovani nella piazza della cattedrale di Vilnius. Dopo lee toccanti testimonianze di due giovani, Monica e Jonas, il Papa ha sottolineato come la vita non sia  «un’opera teatrale». È invece una storia «reale e concreta» in cui poter scoprire il passaggio del Signore perché «Dio  passa sempre nella nostra vita» (testo integrale).

«Si può proteggere senza attaccare, è possibile essere prudenti senza il malsano bisogno di diffidare di tutti». È questa, per il Papa, la lezione dell’immagine della «Vergine della Misericordia», «la Santa Madre di Dio che è sempre disposta a soccorrerci, a venire in nostro aiuto», collocata sul Santuario che a Vilnius porta il suo nome (testo integrale).