Russia

Ultimi contenuti per il percorso 'Russia'

La notizia è arrivata su Twitter. È pace diplomatica tra Draghi e Zelensky. E il premier italiano avrebbe annunciato al presidente ucraino l’apertura dell’Italia a sanzioni severe contro la Russia, come l’esclusione da Swift, come già ribadito dallo stesso presidente del Consiglio ieri («L’Italia è in linea con gli altri Paesi»).

"Kiev è sotto bombardamento. Ci sono scontri nel cuore della capitale. Purtroppo si contano vittime anche tra i civili. I soldati russi sono sulle strade centrali della città dove per tutta la notte ci sono stati esplosioni e spari e continuano ad esserci”. È il racconto drammatico da Kiev di don Taras Zheplinskyi, capo redattore del Dipartimento di comunicazione della Chiesa greco-cattolica ucraina

Momenti di grandissima apprensione a Kiev. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, si è dovuto rifugiare, insieme ad altre persone, in un sotterraneo della Cattedrale della Resurrezione di Kiev a causa dei bombardamenti “intensi” in città. È quanto fa sapere don Andriy Soletskyy, del segretariato dell’arcivescovo Maggiore di Kiev, a Firenze dove sta partecipando all’incontro dei vescovi del Mediterraneo. 

Aldo Ferrari, esperto Ispi: “Le guerre si scatenano perché si pensa di poterle vincere o perché fatto il conto dei danni e dei guadagni vale la pena farle. Razionalmente sia per la Russia che per l’Occidente, questa condizione non c’è. Però nella storia esiste anche la dimensione dell’irrazionale e il discorso ieri sera di Putin era un discorso preoccupante. L’ho seguito in russo e ho potuto notare quanto il tono del linguaggio fosse rigido, gelido come di qualcuno che avesse una rabbia trattenuta. Iniziare a parlare rivendicando che l’Ucraina è parte della Russia, è un atteggiamento che non lascia preludere buone notizie”.

Un'invasione non risolverebbe nessun problema in modo stabile e duraturo e ne creerebbe di nuovi a tutti gli attori di questo confronto, senza contare i drammatici costi umani d'una qualsiasi azione militare, morti, feriti, rifugiati. Una buona ragione in più per pensare che non avvenga: nessuno nell’Ue e nella Nato vuole morire per Kiev né morire di freddo per Kiev. Ma la tensione parossistica di queste ore espone al rischio di errori di valutazione e di provocazioni: è tempo di innescare una de-escalation, per sottrarsi al vortice dell'esasperazione

“La guerra è la peggiore risposta ai problemi. La nostra speranza oggi è che con la preghiera e il supporto della comunità internazionale, possiamo dire tutti no alla guerra.  Stiamo assistendo con i nostri occhi ad una vera idolatria della violenza che si sta alzando nel mondo. Noi, come cristiani, dobbiamo dire a voce alta, no alle azioni militari come soluzione dei problemi. Solo il dialogo, la cooperazione, la solidarietà possono aiutarci a superare ogni tipo di difficoltà e crisi”. Questo l’appello lanciato questa mattina da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica Ucraina, prendendo la parola alla conferenza stampa online di Aiuto alla Chiesa che soffre (Aid to the Church in Need) sulla crisi ucraina e sull’attività della Chiesa cattolica per far fronte alle attuali tensioni.