Dopo oltre 14 mesi di carcere, la sera del 15 agosto il presidente onorario di Amnesty International Turchia, Taner Kilic, ha potuto riabbracciare la moglie e le loro figlie. In mattinata un tribunale di Istanbul aveva disposto la scarcerazione del noto avvocato per i diritti umani.
Turchia
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Nel documento del Consiglio Europeo il dato del drastico calo degli arrivi. Grazie agli accordi con la Turchia e la Libia. Nel Mediterraneo orientale si è passati da 885 mila del 2015 profughi sbarcati in Grecia a circa 40 mila del 2017. E sul fronte italiano, da 153 mila a 118 mila.
È durato circa cinquanta minuti il colloquio privato tra Papa Francesco e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. A riferirlo, in un briefing in sala stampa vaticana, è stato il «pool» di giornalisti ammessi alla visita. Al centro dei colloqui la situazione del Paese, l, l'accoglienza dei profughi e lo status di Gerusalemme.
Tra il 2015 e il 2017 la situazione dei cristiani è peggiorata a causa di violenze e oppressione così come le negazioni alla libertà di fede sono diventate più efferate. È quanto emerge dal rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) sulla persecuzione anticristiana «Perseguitati e dimenticati. Rapporto sui cristiani oppressi in ragione della loro fede tra il 2015 e il 2017», presentato oggi a Milano.
Sono almeno cinquanta le chiese, i monasteri e i cimiteri siro-ortodossi sparsi intorno a Mardin, nella regione turca sud-orientale di Tur Abdin, che negli ultimi tempi sono stati di fatto espropriati dal governo turco, passando sotto il controllo diretto del Sottosegretariato al Tesoro che li ha affidati alla Presidenza degli Affari religiosi (Diyanet, organismo legato direttamente al Primo Ministro, ndr).
«È una situazione che sta andando avanti da tre anni. Non è una novità. La differenza è lo stato di emergenza che all’indomani del referendum è stato prolungato per altri tre mesi. Non ci sono fatti né prove, ma solamente un lungo elenco di persone schedate». A parlare al Sir di quanto sta avvenendo in queste ore in Turchia è Mustafa Cenap Aydin, turco, direttore dell’Istituto Tevere, centro di dialogo interculturale e interreligioso di Roma.
Del Grande libero, già in Italia. Rossi: «Lieto fine a cui ha contribuito la mobilitazione di tutti»
«Una bellissima notizia». Commenta così il presidente della Toscana Enrico Rossi l'annuncio della liberazione di Gabriele Del Grande , il giovane trentaquattrenne giornalista, documentarista e blogger di Lucca che era stato arrestato in Turchia il 9 aprile scorso. La svolta c'è stata nella notte: la notizia l'ha data di prima mattina il ministro degli esteri Angelino Alfano e poco prima delle undici Gabriele è atterrato a Bologna.
Mercoledì 19 aprile, Lucca, la città di Gabriele Del Grande, si mobilita per il giornalista trattenuto dal 10 aprile scorso dalle autorità turche. Appuntamento alle ore 18.15 nel loggiato di Palazzo Pretorio in Piazza San Michele.
Se ci sono stati brogli si presentino le prove, altrimenti il voto va rispettato. Lo ha detto al Sir il vicario apostolico di Anatolia, monsignor Paolo Bizzeti. Che però sottolinea come il Paese sia spaccato a metà.
«Condannare questi fatti nel modo più assoluto e rigoroso. Senza mezzi termini». È il secco commento, rilasciato al Sir, dal presidente dei vescovi cattolici della Turchia, monsignor Boghos Levon Zekiyan, in merito alla strage di Capodanno, a Istanbul, nella quale sono rimaste uccise 39 persone, la maggior parte stranieri, con decine di feriti.