Operazione Colomba, corpo Civile di Pace dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, lancia al Governo italiano, all'Ue e all'Onu, ha presentato oggi a Roma un dossier sulla situazione dei profughi siriani in Libano chiedendo a governo italiano Unione europea e Onu di intervenire per garantire il rispetto del non respingimento.
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«Tra gennaio e giugno del 2019, lungo la rotta del Mediterraneo centrale ha perso la vita una persona ogni 6 arrivate in salvo in Italia, rispetto ad una ogni 18 nello stesso periodo dello scorso anno». Lo afferma l'Unhcr Italia, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel diffondere i dati aggiornati su morti e dispersi nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste europee dall'Africa e dal Medio Oriente.
È stato presentato oggi a Roma dalla Garante per l'infanzia Filomena Albano e della portavoce Unhcr Carlotta Sami il dossier «L'ascolto e la partecipazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia. Rapporto finale attività di partecipazione Agia-Unhcr 2017/2018».
«Un'indagine approfondita e indipendente che determini le dinamiche di quanto accaduto e ne individui i responsabili affinché ne rispondano», insieme ad una ferma condanna di «questo e ogni altro attacco alle vite dei civili» con la richiesta «che sia posta immediatamente fine alla detenzione di migranti e rifugiati» viene espressa oggi dall'Unchr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, e dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) dopo aver appreso «il bilancio scioccante» delle vittime dell'attacco avvenuto ieri notte contro il Centro di detenzione di Tajoura, a est di Tripoli.
Circa 7.500 rifugiati congolesi in fuga dalle violenze sono arrivati in Uganda dall'inizio di giugno, incrementando la pressione sulle strutture di accoglienza già sovraccariche. Lo denuncia oggi l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
37.000 persone ogni giorno sono costrette a fuggire dalle proprie case. L'80% delle persone in fuga vive in Paesi confinanti, quindi a medio o basso reddito. E' la Turchia ad accogliere il numero più elevato di rifugiati (3,7 milioni), seguita da Pakistan e Uganda. Il 60% di tutti i rifugiati provengono da soli 5 Paesi: Siria, Afghanistan, Sud Sudan, Myanmar e Somalia.
Quattro milioni. È il numero di venezuelani che hanno lasciato il proprio Paese a partire dal 2015. A fornire il dato sono l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).
Sono 5.800 i migranti e rifugiati intrappolati nei centri di detenzione in Libia lungo la linea del fronte. Medici senza frontiere, in una conferenza stampa oggi a Roma con la presenza dei capimissione Sam Turner e Julien Raickman, che operano a Tripoli, Misurata e Khoms, ha lanciato un appello «all'evacuazione umanitaria immediata per donne, uomini e bambini rinchiusi nei centri di detenzione lungo la linea del fronte» dopo aver incontrato alcuni rappresentanti delle istituzioni italiane.
A causa dell'aggravarsi delle condizioni politiche, economiche, umanitarie riguardo al rispetto dei diritti umani in Venezuela 3,7 milioni di persone sono state costrette a fuggire: è il dato fornito oggi dall'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ricordando che «la maggioranza necessita di protezione internazionale».
Alla luce del drastico peggioramento delle condizioni di sicurezza nella capitale libica Tripoli, l'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha chiesto con urgenza «il rilascio immediato di rifugiati e migranti dai luoghi di detenzione» poiché molti di questi centri si trovano in aree teatro di scontri continui.
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