5 giorni fa gli intensi attacchi hanno danneggiato le stazioni di pompaggio dell’acqua che fornivano acqua pulita a 250mila persone nella parte orientale della città di Aleppo. Lo scrive l’Unicef che spiega come «oltre 100mila bambini sono stati costretti a bere acqua da fonti non sicure, o da fori superficiali nelle tubature o da pozze d’acqua che fuoriusciva dai tubi rotti».
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«Aleppo è sotto assedio perpetuo e migliaia di bambini continuano a vivere in condizioni disperate. I raid aerei sono tornati ad essere intensi»: lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia.
L’Unicef condanna il terribile attacco avvenuto due giorni fa nella città di Qamishli nel nord della Siria. Nell’attacco sono morte oltre 50 persone, molte delle quali erano bambini.
L’Etiopia sta soffrendo la peggiore siccità degli ultimi 5 decenni. Più di 10 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuti alimentari, mentre 6milioni sono i bambini denutriti.
Se il mondo non si concentrerà sulla drammatica situazione dei bambini più svantaggiati, entro il 2030 (data conclusiva degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) 69 milioni di bambini sotto i 5 anni moriranno per cause prevalentemente prevenibili, 167 milioni di bambini vivranno in povertà e 750 milioni di donne si saranno sposate da bambine; più di 60 milioni di bambini in età da scuola primaria saranno esclusi dalla scuola.
Lo sforzo di portare a milioni di persone nel mondo acqua pulita diventerà ancora più difficile a causa dei cambiamenti climatici, che minacciano i rifornimenti idrici e la sicurezza dell’acqua per milioni di bambini che vivono in aree soggette a siccità o alluvioni. Inoltre, nel mondo, almeno 2,4 miliardi di persone non hanno servizi igienici. Lo ricorda l’Unicef, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, celebrata ieri.
Iraq: Unicef, oltre 2.200 persone vittime di colera, il 20% bambini. Servono 12,7 milioni di dollari
Da quando, a metà settembre, è stata confermata l’epidemia di colera in Iraq, sono oltre 2.200 le vittime, il 20% bambini. Lo rende noto l’Unicef, esprimendo la preoccupazione che la malattia si possa ulteriormente diffondere a causa delle recenti piogge torrenziali e dell’attuale insicurezza.
Grazie ai rigidi protocolli sanitari introdotti nelle scuole di Guinea, Liberia e Sierra Leone, nei primi mesi del 2015, dopo mesi di chiusura forzata a causa dell’epidemia di Ebola, non si è registrato un solo caso di alunno o insegnante contagiato.
Un appello per raccogliere fondi per almeno 9,2 milioni di dollari giunge dall’Unicef, organismo delle Nazioni Unite per il sostegno all’infanzia.
«A una settimana dal sisma cresce il rischio malattie per i bambini» del Nepal. Il pericolo di malnutrizione riguarda 15mila minori. La denuncia viene dall'Unicef, presente nel Paese asiatico per affrontare l'emergenza del dopo-terremoto, «che ha distrutto più di 130mila case» e ora «3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare».