Nel 2017 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 458.151 bambini, oltre 15mila in meno rispetto al 2016. Nell'arco di 3 anni (dal 2014 al 2017) le nascite sono diminuite di circa 45mila unità mentre sono quasi 120mila in meno rispetto al 2008. Lo rende noto oggi l'Istat diffondendo il report «Natalità e fecondità della popolazione residente» per l'anno 2017.
Natalità
Ultimi contenuti per il percorso 'Natalità'
Il presidente del Forum delle associazioni familiari denuncia come ancora una volta si proceda con misure spot pro-famiglia, prima tagliate e poi (forse) reintrodotte con emendamenti, senza mai affrontare in modo organico il problema demografico.
Chiede più coraggio per misure a sostegno della natalità il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, alla vigilia del varo del decreto fiscale e della Legge di bilancio da parte del Governo.
Un lettore ci scrive in difesa di Matteo Salvini «che combatte per la vita e per la rinascita dell’italianità», a differenza di quanto avrebbe fatto Matteo Renzi che al Parlamento europeo fece votare dal pd una mozione pro aborto.
Il nuovo rapporto Eurostat sulla demografia nell'Ue segnala un aumento complessivo degli abitanti, che superano quota 512 milioni. Ma il saldo positivo si deve solo alle migrazioni, mentre i decessi superano le nascite. In un anno 90mila neonati in meno. L'Irlanda è il Paese con la maggior percentuale di bebè, l'Italia - assieme ai Paesi del sud - è in fondo alla classifica
Nel 2017 la popolazione italiana è diminuita di circa 100 mila unità. È uno dei dati del «Bilancio demografico nazionale», pubblicato oggi da Istat. Movimento migratorio con saldo positivo di circa 188mila unità. Battuta d'arresto per le acquisizioni di cittadinanza.
Sui dodici indicatori di benessere equo e sostenibile inseriti dal governo nel Documento di economia e finanza del governo (l'Italia è stato il primo Paese al mondo a farlo) l'Istat rileva per il 2017 un deciso miglioramento in cinque di essi e un arretramento nei rimanenti sette.
«Si stima che in Italia la popolazione residente attesa sia pari, secondo lo scenario mediano, a 59 milioni nel 2045 e a 54,1 milioni nel 2065. La flessione rispetto al 2017 (60,6 milioni) sarebbe pari a 1,6 milioni di residenti nel 2045 e a 6,5 milioni nel 2065». È quanto prevede l'Istat, che oggi ha diffuso il report «Il futuro demografico del Paese» con le «Previsioni regionali della popolazione residente al 2065».
La Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa (Fafce) invita i leader dell'Ue e degli Stati membri a prendere coscienza «dell'inverno demografico e dell'urgenza di agire in questo campo con iniziative internazionali».
Il Paese del 2017 raccontato dall’Istat ci consegna un’Italia più vecchia e con ancora meno bambini. Solo nel 1917 e 18, per la guerra e l'epidemia di spagnola, nacquero meno bambini. Ne parliamo con Gian Carlo Blangiardo, docente di demografia presso l'Università di Milano Bicocca.
« Precedente Successivo » 1 2 3 4 5 6 7 8