Il presidente nazionale di Anfn - l'associazione che riunisce i nuclei familiari numerosi in Italia - Giuseppe Butturini prova a rileggere le ultime - concitate - ore durante le quali a palazzo Madama è stato approvato il ddl Cirinnà «emendato» dal governo.
Omosessualità
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A seguito della mozione di fiducia presentata dal governo Renzi, è stato approvato con 173 voti a favore e 71 contrari il maxiemendamento che disciplina le unioni civili. Un solo articolo, composto da 69 commi, che sostituisce i 23 del Ddl Cirinnà e introduce un nuovo istituto specifico per le persone dello stesso sesso.
È firmato da Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita italiano; Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie; Paola Ricci Sindoni, presidente dell’Associazione Scienza & Vita, e da Aldo Bove, presidente del Forum Sanità, il comunicato stampa congiunto con cui le quattro associazioni cattoliche giudicano «del tutto insoddisfacente» il testo del maxiemendamento sulle unioni civili omosessuali su cui il governo ha posto la fiducia.
L'accanita discussione di questi giorni sul disegno di legge Cirinnà, in Parlamento e fuori, ha lasciato aperti i problemi su cui si sono scontrati maggioranza e opposizione, ma ha soprattutto evidenziato la grande difficoltà che abbiamo, nel nostro Paese, a fare un dibattito degno di questo nome. Giustamente da parte di alcuni – di entrambe le parti – si è fatto notare che la posta in gioco avrebbe meritato maggiore serietà di quella dimostrata dai protagonisti del confronto.
Ancora una lettera sul dibattito in corso nel paese sul ddl Cirinnà che istituisce le unioni civili tra coppie omosessuali.
Nel dibattito sulle unioni civili resta il nodo dell'adozione del figlio del partner, istituto che può legittimare il ricorso all'utero in affitto. Contro la validazione surrettizia di questa pratica si schierano anche «insospettabili» che usano argomenti su cui il fronte cattolico insiste da tempi non sospetti.
Una lettrice è rimasta colpita dalla storia - mostrata in tv - di un battesimo di bambine ottenute da una coppia omosessuale con il ricorso all'utero in affitto. E si chiede se in un caso come questo il sacramento vada o meno amministrato. Risponde padre Valerio Mauro, docente di Teologia sacramentaria alla Facoltà teologica dell'Italia centrale.
Un lettore ci contesta di aver parlato - un una precedente risposta ad una lettera - del «family day 2016» come di una manifestazione che «favorisce lo scontro, alza i toni e fa polverone».
«Il dibattito che si sta facendo sulla riforma delle unioni civili non deve andare contro i principi fondanti della nostra cultura giuridica. Siamo dalla parte di chi vuol tutelare la famiglia, il matrimonio e i bambini». Lo dichiara Roberto Dante Cogliandro, presidente dell’Associazione italiana notai cattolici (Ainc).
Al di là delle decisioni finali del Parlamento, le ultime settimane – dominate dal caso del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili – hanno segnato un momento di svolta nel panorama politico, ben più di quanto non appaia a prima vista. Il primo dato è quello del confronto tra le due piazze.
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