Il Movimento Italiano casalinghe (MOICA) che dichiara nello statuto associativo la sua ispirazione cristiana, in forza dei valori nei quali si riconosce, la famiglia naturale riconosciuta dalla Costituzione e il diritto dei bambini di avere una madre e un padre, esprime il suo dissenso al ddl Cirinnà.
Omosessualità
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La pretesa battaglia per i diritti in realtà sfonda porte aperte e maschera il reale intento del ddl Cirinnà, che è di rendere puramente nominale la differenza tra unioni civili e matrimonio.
«Per i luterani, è fondamentale costruire una società in cui possano essere vissuti con pienezza i valori cristiani di fiducia, fedeltà e responsabilità. Sono convinto che l’approvazione di una legge che riconosca e regolamenti le unioni civili possa dare un contributo concreto affinché questo avvenga».
Le Acli, per bocca del responsabile famiglia, Santino Sciré, ritengono che il clima da tifoseria di questi giorni non fa bene alla famiglia, ma criticano anche il ddl Cirinnà, soprattutto sul punto della stepchiald adoption.
Il Comitato «Difendiamo i nostri figli», promotore del Family day del prossimo 30 gennaio al Circo Massimo di Roma, comunica che da ieri è attiva la piattaforma on-line ufficiale dell’evento, all’indirizzo www.familyday2016.it
Questo ddl equipara le unioni civili omosessuali al matrimonio. Ma non esiste un interesse pubblico per promuovere le coppie omosessuali. Esiste solo il dovere di garantire la loro libertà, ma non c’è un elemento che trascini dall’ambito dell’autonomia privata fino alla sfera pubblica la libera scelta delle persone.
Per la nostra Costituzione il matrimonio tra persone dello stesso tempo non è possibile. Ma come ha indicato la Corte, come «formazione sociale» deve essere tutelata anche la coppia omosessuale. Partendo da questi due capisaldi una soluzione andrebbe trovata senza radicalismi e forzature.
A pochi giorni dall'inizio dell'esame al Senato del ddl Cirinnà, il presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori esprime tutte le sue riserve sul testo e invita alla partecipazione alla manifestazione al Circo Massimo di sabato 30 gennaio.
«Comunità Papa Giovanni XXIII» aderisce al Family Day: «sì pieno alla vita e al dono della famiglia»
La Comunità Papa Giovanni XXIII aderisce al Family Day che si terrà a Roma il 30 gennaio. Lo ha reso noto il responsabile generale dell'associazione, Giovanni Ramonda, in una nota con cui invita i membri e le famiglie dell'associazione a «partecipare all’iniziativa di piazza, per dire un sì pieno alla vita e al dono della famiglia come pensata dal Creatore».
Il documento è stato approvato a maggioranza con i voti del Pd (eccetto quello del consigliere Bambagioni) e del M5S; astenuta Sì–Toscana a sinistra, contro hanno votato Lega Nord, Forza Italia e FdI
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