(da Panama) «Se non si riscopre il concetto di umanità e la logica del Samaritano, per cui l'altro che sta ai margini della strada per un motivo o per un altro è un altro me stesso e ha le stesse necessità umane che ho io, non si risolveranno mai i problemi: né con leggi più strette né con leggi più larghe. L'umanità: l'altro è un altro me stesso». Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, commenta al Sir quanto sta succedendo sulla vicenda dei migranti anche dopo la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto.
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Funzionari di Onu, Ue e di Ong attualmente operativi in paesi come Sudan, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Kosovo, Malawi e Georgia sono i partecipanti al corso di formazione sui diritti umani che l'Università Sant'Anna di Pisa organizza ad Addis Abeba dal 24 gennaio al 1° febbraio.
Caritas Europa è «profondamente preoccupata per la crescente criminalizzazione delle Ong e degli aiuti umanitari. Invece di essere applaudite per aver colmato il vuoto lasciato dai governi nel sostegno ai rifugiati, le Ong vengono demonizzate e criminalizzate con false argomentazioni che giocano con la paura della gente. Questo approccio è vergognoso, non rispetta i valori dell’Ue e va fermato».
Questa settimana pubblichiamo alcune delle lettere giunte in redazione sul tema dell'accoglienza ai migranti.
Il premier di Malta, Joseph Muscat, ha annunciato che è stato raggiunto un accordo in sede europea per per ripartire i migranti delle navi Sea Watch e Sea Eye da settimane in mare con 49 persone a bordo. I migranti verranno poi redistribuiti tra 8 Paesi Ue, tra cui l'Italia. La portavoce di Sea Watch: contenti per la decisione, ma 20 giorni in mare sono troppi.
I soccorritori delle navi Sea-Watch 3 della Ong Sea Watch e della Professor Albrecht Penck di Sea-Eye denunciano il «fallimento europeo». Intanto diverse organizzazioni, tra cui Sant'Egidio, le Acli, il Centro Astalli , Oxfam e Cnca, si rivolgono con un appello al premier Conte.
«Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di Ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare. Rivolgo un accorato appello ai Leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone». È l'appello rivolto dal Papa al termine dell'Angelus di ieri, solennità dell'Epifania, al quale - secondo la Gendarmeria vaticana - hanno partecipato 60mila persone.
18 organizzazioni chiedono «con urgenza all'Italia e agli altri Stati membri dell'Unione europea di attivarsi senza ulteriori tentennamenti affinché i 49 migranti da giorni bloccati in mare, tra i quali diversi minori inclusi bambini molto piccoli, possano immediatamente sbarcare in un porto sicuro». Anche i giuristi dell'Asgi denunciano l'illegittimità di negare il diritto di sbarco.
La nave della Sea-Watch con a bordo 32 migranti salvati in mare, ha ottenuto il consenso dalle autorità maltesi di entrare nelle acque territoriali per ripararsi dal maltempo, ma non per sbarcare a terra gli immigrati.
Antonio Marchesi, presidente di Amnesty international Italia, durante la presentazione del rapporto annuale su «La situazione dei diritti umani nel mondo», ha denunciato l'aumento di mortalità nel Mediterraneo tra quanti cercano di emigrare e l'aumento di quanti sono reclusi nei centri di detenzione in Libia, accusando il governo italiano di essere «complice non solo moralmente ma anche dal punto di vista del diritto internazionale».