“In questo giorno santo, pensiamo e ci preoccupiamo soprattutto di coloro che si trovano all’inferno, ma qui, sulla terra. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno specialmente a quelle città e villaggi ucraini che sono assediati dagli occupanti".
Conflitti
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“Questa è una guerra che non avrà vincitori di nessun genere, non c’è alcuna possibilità che da questo conflitto qualcuno esca vincitore”. Ne è convinto Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commentando al Sir l’invasione russa in Ucraina che ormai si prolunga da due mesi.
La guerra in Ucraina è entrata in una nuova fase. A dirlo è anche S.B. Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel suo quotidiano video messaggio registrato e diffuso da Kiev oggi nella “55ª giornata della resistenza nazionale alla sanguinosa aggressione russa contro lo Stato ucraino”.
E’ un mondo senza pace. La Siria, lo Yemen, il Sud Sudan, la Repubblica Centrafricana, il nord del Mozambico (Cabo Delgado), nel Nord Kivu e Ituri della Repubblica democratica del Congo, la guerra civile nel Tigray in Etiopia. Sono ancora tanti i conflitti nel mondo: almeno 22 guerre ad alta intensità nel 2021, 6 in più rispetto all’anno precedente, quando erano 15 (dati Caritas italiana). Con l’Ucraina, purtroppo, si è arrivati a 23.
“Per le persone è molto doloroso. Pensano che quello che stanno vivendo sia una sofferenza ingiusta”. A parlare è mons. Oleksandr Jazlovetskyi, vescovo ausiliare della diocesi di Kiev-Žytomyr nel giorno in cui, Venerdì Santo, la Chiesa fa memoria della Passione di Gesù.
La volontà di trattare è alla prova dei fatti. I negoziati fra Russia e Ucraina sembrano proseguire e da oggi si apre una serie di incontri a Istanbul. Sul piatto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice che è pronto a discutere anche l’adozione della neutralità e la rinuncia al nucleare.
Messa nella stazione della metropolitana nel centro di Kiev. Succede anche questo nella capitale ucraina che sta resistendo da un mese agli assalti delle forze russe.
Sono atterrati questa mattina a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 85 rifugiati siriani, che hanno vissuto lunghi anni nei campi profughi della Valle della Bekaa e del nord Libano e che negli ultimi mesi hanno sofferto un peggioramento delle loro condizioni di vita non solo a causa della pandemia, ma anche della gravissima crisi politica, economica e sociale che sta attraversando questo Paese.
Il meccanismo di protezione civile dell’Ue è al lavoro per poter offrire assistenza di emergenza al governo ucraino nel sostenere la popolazione civile e “prepararsi a tutti i possibili scenari”.
E' stato presentato oggi a Roma il Report "Falsi equilibri" sulle disuguaglianze e i conflitti dimenticati nel mondo, curato da Caritas italiana in collaborazione con Avvenire, Famiglia Cristiana e Ministero dell’Istruzione