La crisi siriana approda per la terza volta a Bruxelles, dove si tengono due giorni di conferenza internazionale, organizzata da Unione europea e Nazioni Unite. La conferenza si conclude oggi. «Rischiamo di entrare in una zona no guerra, no pace», che non costituisce una base solida, perché i siriani si sentano a casa nel loro Paese e perché il Paese esca dalla crisi», dichiara Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza.
Conflitti
Ultimi contenuti per il percorso 'Conflitti'
«Fino ad oggi nella città di Yambio sono stati smobilitati 983 bambini, 3.100 in tutto il Paese». Questi alcuni numeri riportati da Silvia Marquez, responsabile delle attività di salute mentale di Medici senza frontiere, riguardo al conflitto in Sud Sudan nel quale migliaia di minori sono stati usati come soldati.
Bambini di otto anni sono stati stuprati nella città yemenita di Ta'iz e i presunti autori, tra cui membri delle milizie sostenute dalla coalizione guidata dall'Arabia Saudita, restano ancora impuniti. La terribile denuncia è stata fatta oggi da Amnesty international, che ha indagato sulle testimonianze delle famiglie di quattro minorenni stuprati negli ultimi otto mesi.
«Solo nel 2018, in Siria, 1.106 bambini sono stati uccisi nei combattimenti, il più alto numero di bambini uccisi in un solo anno dall'inizio della guerra. Questi sono solo i numeri che l'Onu è stato in grado di verificare, ma le cifre reali sono probabilmente molto più alte». È quanto dichiara oggi Henrietta Fore, direttore generale dell'Unicef, alla vigilia della conferenza dei donatori a Bruxelles.
Mons. Ulises Gutiérrez, arcivescovo di Ciudad Bolívar, interpellato dal Sir, conferma la situazione drammatica del Paese con i blackout di corrente che hanno creato il caos in molti ospedali e causato la morte di molte persone.
I vescovi del Nicaragua non saranno presenti al tavolo del Dialogo nazionale, ripreso nei giorni scorsi.
Sabato prossimo il Venezuela tenterà di dare una nuova pacifica spallata a Maduro. Il presidente autoproclamato Juan Guaidó è tornato ieri in Venezuela ed ha convocato per il 9 marzo una nuova giornata di mobilitazione in tutto il Paese.
«In questo momento storico il nostro maggior apporto come pastori di questa Chiesa pellegrina in Nicaragua sarà quello di continuare ad accompagnare il popolo nelle sue sofferenze e dolori, nelle sue speranze e gioie e di elevare le nostre preghiere di intercessione perché il Nicaragua trovi cammini di civiltà e giustizia, per una soluzione pacifica, in vista del bene comune». Lo scrive la Conferenza episcopale nicaraguense (Cen), in un comunicato firmato dal segretario generale e portavoce mons. Abelardo Mata Guevara, vescovo di Estelí.
Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale dell'India lancia un appello perché i governanti di India e Pakistan scelgano la via del dialogo per superare l'attuale tensione tra i due Paesi.
Ha preso il via ieri a Managua, in un clima di prudenza e discrezione, il nuovo Dialogo nazionale per superare le tensioni e le repressioni in Nicaragua. Nel comunicato letto alla fine della prima sessione, si precisa che l'incontro è servito a stabilire un'agenda e un metodo di lavoro, più che a entrare nel vivo dei problemi.