Viene da Prato l’immagine che la Città del Vaticano ha scelto come francobollo per la Pasqua 2021. Si tratta di un grande quadro alto due metri raffigurante la Resurrezione che si trova nella pieve di San Pietro a Figline. L’opera è stata realizzata dall’artista ucraino Vitaliy Shtanko nel 2005 e rappresenta il momento in cui il Cristo risorto la sera di Pasqua è apparso agli apostoli nel cenacolo.
Pasqua
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“Offrire alcune semplici linee guida per aiutare i vescovi nel loro compito di valutare le situazioni concrete e di provvedere al bene spirituale di pastori e fedeli nel vivere questa grande Settimana dell’anno liturgico”. Questo l’obiettivo della Nota inviata oggi dalla Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti ai vescovi e alle Conferenze episcopali circa le celebrazioni della Settimana Santa.
I Vangeli non parlano mai di un incontro tra esù e sua madre, dopo la resurrezione. Eppure una tradizione, che va da San'Ambrogio a San Giovanni Paolo II, dice che «è legittimo pensare che verosimilmente la Madre sia stata la prima persona a cui Gesù risorto è apparso»
“Indifferenza, egoismo, divisione, dimenticanza non sono davvero le parole che vogliamo sentire in questo tempo”. Si conclude così il messaggio "Urbi et Orbi" del Papa, nella prima Pasqua celebrata nella basilica vaticana "senza concorso di popolo".
Non cediamo alla rassegnazione, non mettiamo una pietra sopra la speranza”. È l'invito del Papa, nell'omelia della Veglia pasquale, sintetizzato in una parola: “Coraggio”. Alla fine, un forte appello: “Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente".
"Mi è particolarmente gradito in questo momento rivolgermi a tutti voi, senza distinzioni, con un augurio semplice ma sincero. Le circostanze quest’anno non ci permetteranno di frequentare le cerimonie liturgiche, né di ritrovarci insieme a pranzo nelle nostre famiglie con parenti e amici": inizia così il messaggio con gli auguri di Pasqua ai pratesi scritto dal vescovo Giovanni Nerbini
Pasqua, Betori: "La luce del fuoco benedetto c’è e ci sarà sempre". Servono speranza, luce, coraggio
"Quest’anno, in cui non è sembrato opportuno riproporre il rito dello Scoppio del Carro, non si è voluto però far mancare a Firenze il suo fondamento, il suo significato più profondo. La luce del fuoco benedetto c’è, e ci sarà sempre, ed è la fiamma del Cero pasquale". Così il cardinale Giuseppe Betori ha spiegato il gesto con cui, durante la Messa nel giorno di Pasqua, ha portato sul sagrato del duomo il cero acceso la sera prima con le pietre del Santo Sepolcro, come vuole la tradizione.
Non ci sarà, quest'anno, lo Scoppio del Carro, la più antica tradizione di Pasqua di Firenze. Ieri però, all'inizio della veglia pasquale, è stato acceso il fuoco santo con le pietre del santo sepolcro. Alle 9,30 la Messa durante la quale, al canto del Gloria, il cero pasquale acceso col fuoco sacro sarà portato dal cardinale Betori sul sagrato, a illuminare la città. La celebrazione su TvPrato e in diretta streaming (qui il link per la Messa del giorno)
Sarà trasmessa in diretta streaming (qui il link per la Veglia) stasera alle 23 la Veglia di Pasqua presieduta dal cardinale Giuseppe Betori nella cattedrale di Santa Maria del Fiore. Domani la Messa del giorno di Pasqua, (qui il link per la Messa del giorno) alle 9,30, che sarà trasmessa anche in televisione, su TvPrato (canale 74). I libretti da scaricare: Veglia Messa del giorno
"Quella di quest'anno è una Pasqua decisamente diversa e nello stesso una Pasqua sempre uguale a se stessa nel mistero che celebriamo nella liturgia della fede": così l'arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto nel messaggio pasquale in uscita sul dorso diocesano (Vita Nova) di Toscana Oggi.